Napoli-Bologna, Conte: “Dobbiamo dare un segnale, tutti insieme”

Il tecnico azzurro alla vigilia: "Questi ragazzi hanno bisogno di fiducia. Neres sarà convocato, spero di recuperare Buongiorno"

conte

Il tecnico del Napoli, Antonio Conte, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del match contro il Bologna, in programma domenica 25 agosto alle ore 20:45 allo stadio Maradona. Ecco le sue parole.

Mercato. “La settimana scorsa abbiamo parlato solo di mercato in conferenza. Ho ricevuto zero domande sulla partita contro il Verona. Abbiamo parlato zero di calcio. Riguardo al mercato dovete chiedere al club. Io voglio parlare della partita con il Bologna. Anno scorso hanno fatto cose importanti e voglio pensare soltanto al discorso campo“.

Verona. “La dividerei in due partite. Nel primo tempo il Napoli ha fatto il Napoli, comandando il gioco, creando e negando occasioni agli avversari. Questo è quello che vorrei vedere sempre. Nella ripresa sembrava di essere tornati all’anno scorso e quindi questo ha destato preoccupazione, risvegliando vecchi scheletri. Era tassativo essere delusi a fine gara, per quello che avevamo proposto nel secondo tempo, in rapporto al lavoro che facciamo ogni giorno. Pensavo che per tanti versi, le cose dello scorso anno fossero state cancellate, invece sono riemerse in maniera importante”.

Nuovo Napoli.Ho basato la ricostruzione del Napoli su un gruppo di 10/12 giocatori che sono qui da un bel po’ e che hanno scritto una pagina importante di storia del club. Devo dire che sono ragazzi per bene, che si allenano con grande voglia, entusiasmo e responsabilità. Loro per primi hanno avvertito il disagio. Questa settimana stiamo lavorando bene, come abbiamo fatto anche in precedenza. Hanno preso coscienza di quello che è successo nel secondo tempo di Verona e loro sono i primi a non voler più ripetere determinate situazioni. Se vuoi costruire qualcosa di importante devi creare uno zoccolo duro e io sono sicuro di averlo, mi affido totalmente a loro, ho grande fiducia. Ovvio che questa fiducia faccio fatica ad avvertirla oggi a livello di ambiente e media, giustamente dopo quel secondo tempo. Ma noi dobbiamo avere fiducia nel lavoro e in questi ragazzi che hanno Napoli nel cuore. Queste per me sono le basi più importanti“.

Bologna. “Squadra molto fisica, che gioca ad un ritmo intenso. Hanno esterni molto bravi nell’1 vs 1 e nel ripartire. Bisognerà fare molta attenzione a questo. È una partita che deve essere giocata al 110% da parte nostra. Per questo motivo è importante che il Maradona stesso faccia il Maradona. I ragazzi hanno bisogno di sentire fiducia. Capisco le difficoltà ma non abbiamo tempo, nè in campo nè sugli spalti. C’è una partita importante per noi e tutti quanti dobbiamo dare un segnale”.

Buongiorno. “Si sta allenando, valuteremo giorno per giorno. Per noi è un giocatore importante, avete visto l’impatto che ha avuto già in questo primo periodo. Speriamo di recuperarlo”.

David Neres. “Ha grande qualità e fantasia. Può giocare nella posizione sia di Matteo che di Kvara. Lo abbiamo preso dopo un bel corteggiamento che è durato un bel po’. Siamo contenti ma ha bisogno di tempo per inserirsi nei meccanismi ma è un ragazzi sveglio. Sarà convocato per la gara col Bologna”.

Problemi. “Quando ci sono delle brutte prestazioni spesso si da la colpa ai carichi di lavoro. Ma tante volte è un rifugiarsi per non vedere la realtà e affrontarla. Noi abbiamo corso come loro. La palla ce l’abbiamo avuta per il 70% ma nonostante questo i dati sulla corsa sono identici. Si parla di niente. Abbiamo perso duelli arei, lasciato le occasioni. Abbiamo dimostrato di non essere pronti a prendere un cazzotto e reagire, siamo andati giù senza avere la forza di rialzarsi. Su questo dobbiamo lavorare, su un aspetto che non potevo conoscere. Per certi versi è stato un bene che questo cazzotto forte sia arrivato subito perché ci ha riportato tutti alla realtà. Mi fa piacere aver percepito che i calciatori hanno capito bene cosa è successo. Ho visto in loro grande voglia di migliorare e uscire da questa situazione, nella difficoltà. Nella difficoltà si vedono gli uomini veri”.

Zero gol. “I dati sono sempre importanti, bisogna sempre valutarli. Con Modena e Verona abbiamo condotto la partita ma senza segnare. Un dato che c’era anche lo scorso anno, decimi in classifica con il maggior possesso palla, un dato strano. Questa situazione è avvenuta anche in queste due partite, abbiamo fatto il 75 e il 70% di possesso. Poi però abbiamo avuto tante occasioni non concretizzate, serve cattiveria sotto porta, serve freddezza e ferocia. L’efficienza dello scorso anno era da quartultimo posto”.

Rafa Marin. “Rafa è un calciatore giovane, lui stesso ha ammesso che all’Alaves praticava un calcio molto difensivo mentre ora noi abbiamo bisogno anche di comandare le partite e impostare. Sta migliorando, è cresciuto molto fisicamente, deve crescere ancora e mi aspetto che continuerà così”.

Persone per bene. “Quando parlo di persone per bene, parlo di uomini, di persone serie che comunque hanno le loro debolezze però sono uomini. Nelle difficoltà quando hai gli uomini ne esci. I calciatori vanno via, così come i presidenti, gli allenatori e i dirigenti. Ciò che non andrà mai via da Napoli è la passione ed il calore della piazza. In sette giorni non si risolvono tutti i problemi, continuando così però col tempo si uscirà vittoriosi dalla difficoltà”. 

Appello. “Faccio un appello: a prescindere dal mercato, ho preso un impegno morale non solo con Napoli, dalla quale sento grande affetto senza aver dato niente, ma anche nei confronti dei calciatori sui quali voglio ricostruire questo progetto. Ho un impegno umano nei confronti di questi ragazzi per quest’anno. Vogliamo ridare lustro e riportare Napoli dove merita. Quando lavori bene prima o poi viene tutto fuori. Portiamo un pò di pazienza, dobbiamo essere positivi e cercare di credere in noi stessi e nel nostro lavoro. Posso dire che ci stiamo rompendo la schiena. Io, il mio staff e i ragazzi siamo sempre qui a Castel Volturno. Voglio essere chiaro, non partiremo a duemila, ma ciò non significa che non arriveremo a duemila. Serve pazienza e fiducia”. 

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