Era praticamente impossibile aspettarsi le dimissioni di Gravina e Spalletti. Fin da subito, si è parlato di un progetto triennale con il nuovo tecnico, orientato non solo all’Europeo, ma anche al Mondiale. Inoltre, il nostro presidente federale non si è dimesso dopo una mancata qualificazione alla Coppa del Mondo, figuriamoci dopo una sconfitta agli ottavi di Euro 2024, anche se eravamo i Campioni in carica.
Un progetto triennale
La decisione di affidare la guida della Nazionale a Luciano Spalletti era stata presa con una visione a lungo termine. L’obiettivo non era solo l’Europeo, ma un percorso che includesse anche la qualificazione e la preparazione al Mondiale. Questo tipo di progetto richiede stabilità e continuità, elementi che sarebbero stati compromessi da dimissioni improvvise. Pertanto, era chiaro fin dall’inizio che, indipendentemente dai risultati immediati, il progetto avrebbe avuto bisogno di tempo per svilupparsi e portare frutti.
La questione delle dimissioni
In Italia, la tendenza a restare attaccati alla poltrona è un fenomeno diffuso non solo nello sport, ma in molti ambiti. È sempre sconcertante vedere come, dopo un fallimento, il primo pensiero non sia “ok, ho fallito, lascio spazio ad altri”, ma piuttosto “ok, ho fallito, però alibi, alibi, alibi”. Questo atteggiamento porta a una stagnazione delle idee e delle opportunità di miglioramento, creando un clima di immobilismo che danneggia il progresso.
La mancata qualificazione alla fase successiva di Euro 2024 è stata un duro colpo per la Nazionale, i tifosi e la federazione. Tuttavia, la convinzione con cui Gravina e l’ex allenatore del Napoli sono andati in conferenza stampa, quasi come se avessero vinto gli Europei, ha suscitato molte critiche. Questa arroganza (solo percepita e non reale, immaginiamo) ha accentuato il malcontento e ha dato l’impressione di una mancanza di autocritica e di responsabilità.
In altri paesi, un fallimento di tale portata spesso porta a dimissioni immediate e a un rinnovamento del team di leadership. Questo approccio permette di iniettare nuove idee e di riorganizzare le strategie per il futuro. In Italia, invece, si tende a cercare giustificazioni e a mantenere le posizioni di potere, anche quando i risultati non sono quelli sperati. Questo atteggiamento non solo impedisce il progresso, ma alimenta anche un senso di frustrazione tra i tifosi e gli appassionati.
Il futuro della Nazionale
Nonostante la delusione di Euro 2024, il progetto triennale con Spalletti continua. La speranza è che, con il tempo e il lavoro, si possano vedere miglioramenti significativi e che la Nazionale possa tornare a essere competitiva ai massimi livelli. Tuttavia, per raggiungere questi obiettivi, è fondamentale che ci sia una reale volontà di migliorare e di apprendere dagli errori, piuttosto che nascondersi dietro gli alibi.