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Bigon: “Non credo abbia senso toccare gli equilibri del Napoli”

Bigon

L’ex direttore sportivo del Napoli Bigon commenta il possibile mercato dei partenopei

A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto l’ex direttore sportivo del Napoli Riccardo Bigon. 

SUL POSSIBILE MERCATO DEL NAPOLI. “Credo che toccare gli equilibri dei calciatori titolari o degli altri presenti in rosa non abbia tanto senso, considerate anche le relazioni umane nate all’interno del gruppo. Forse andrebbe data un’occhiata alle seconde o le terze linee per capire se si può alzare il livello. Andrebbero mosse un paio pedine per avere da loro qualcosa in più, ma toccare la sostanza della rosa del Napoli ad oggi risulterebbe inefficiente”.

SU DE LAURENTIIS. “De Laurentiis cerca bravi direttori per scovare giovani talenti? “Ho sempre individuato nel presidente De Laurentiis la caratteristica nel cercare bravi direttori come una delle principali possedute. Cerca sempre di riconoscere le persone, individuando anche il capitalo umano. Ai miei tempi non era un esperto di calcio, ma era consapevole di questo e sapeva riconoscere il potenziale umano dei direttori sportivi e delle altre figure. Questa non è una dote comune e i risultati gli hanno sempre dato ragione”.

SULLA RICERCA DI TALENTI. “Si punta sullo scouting, ma tutti i club ora li controllano. La vera difficoltà è nel riuscire a collocare il giocatore nella dimensione adeguata. Vedi Kvara: se fosse stato ingaggiato con Insigne ancora presente in rosa, non avrebbe avuto probabilmente lo stesso impatto. A volte non è solo il talento di un calciatore a fare la differenza, ma trovare la dimensione giusta nel quale inserirlo. Non è solo sapere se quel ragazzo è forte o no, ma creare le condizioni affinché il talento emerga attraverso un bravo allenatore, un abile staff e tutti gli elementi per innescare il suo potenziale. A volte funziona ed altre no, ma in quel momento si evincono la bravura e la professionalità di direttore sportivo”.

SUGLI ACQUISTI PIU’ IMPORTANTI. “Diventa facile dire Cavani, Mertens, Higuain, calciatori che hanno scritto la storia di un club. Ma mi piace ricordare Ghoulam che fu una scommessa. Senza dimenticare Jorginho che ebbe una storia particolare: fu bravo Pecchia a mostrare il calciatore a Benitez, da un’idea non considerata giusta decidemmo poi di puntare sul suo potenziale”.

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