Con Antonio Conte di nuovo in panchina, Romelu Lukaku si prepara a sfidare nuovamente il Milan. Statistiche e tradizione raccontano di un binomio quasi magico: Lukaku ha incontrato il Milan dodici volte, ma ha segnato solo con Conte come allenatore, tra il 2019 e il 2021, durante la loro esperienza comune all’Inter.
Lukaku-Conte: un’accoppiata vincente contro il Milan
Il bilancio dell’accoppiata Conte-Lukaku contro il Milan è sorprendente: cinque incontri, quattro vittorie e una sconfitta, con Lukaku a segno in ogni derby. Il centravanti belga ha realizzato un gol per ciascuno dei cinque derby disputati con l’Inter, inclusa una vittoria in Coppa Italia. Con una media regolare e un’intesa quasi infallibile, Lukaku aveva trovato un ritmo costante grazie alla guida del tecnico italiano. Tuttavia, con la separazione dalla panchina di Conte, i gol contro il Milan si sono interrotti, lasciando un vuoto che persiste ancora oggi.
Dal febbraio 2023, il centravanti non ha più segnato contro i rossoneri né in campionato, né in Champions, né in Europa League. Anche nella sua stagione con la Roma, il conto delle reti contro il Diavolo è rimasto fermo. Ora, con Conte alla guida del Napoli, c’è l’attesa di rivedere in campo quella speciale connessione.
Obiettivo numero cento e riscatto personale
Oltre al ritorno della coppia Conte-Lukaku, questa sfida potrebbe rappresentare per il centravanti belga l’occasione per un traguardo significativo: il suo centesimo coinvolgimento in un’azione da gol in Serie A, tra reti e assist. Con un totale di sette partecipazioni a gol contro il Milan (5 gol personali e 2 assist), Lukaku ha i rossoneri tra le sue vittime preferite. Solo contro Cagliari, Torino e Genoa è riuscito a fare meglio, con nove reti in totale.
Un ritorno in grande stile contro i rossoneri
Dopo le difficoltà recenti – la prestazione opaca contro l’Empoli e alcuni gol mancati contro il Lecce – Lukaku sembra ora pronto a riaffermare la sua potenza offensiva. L’attesa è che, con Conte a bordo campo, l’attaccante possa ritrovare quella brillantezza che lo aveva caratterizzato all’Inter, ridando vitalità al suo gioco e garantendo solidità alla nuova squadra.
Lo scrive il Corriere dello Sport.