Domenica 1 dicembre, allo stadio Olimpico Grande Torino, non sarà una partita come le altre per Alessandro Buongiorno. Torinese, cresciuto nel vivaio granata e capitano del Torino fino alla scorsa stagione, il difensore vivrà l’emozione di affrontare la squadra della sua vita per la prima volta da avversario.
Buongiorno: dalle radici granata alla consacrazione azzurra
Come sottolinea il Corriere dello Sport, Buongiorno ha vestito la maglia del Torino dall’età di otto anni fino ai 25. Dai primi passi nei Pulcini alle 109 presenze con la prima squadra, ha rappresentato per anni l’anima granata, culminando nel ruolo di capitano e nella lettura dei nomi degli Invincibili a Superga nel maggio scorso. Nonostante l’amore per il Toro, quest’estate ha scelto il Napoli, che ha investito 35 milioni di euro più bonus per portarlo in azzurro. La decisione non è stata semplice, ma i nuovi tifosi lo hanno accolto con rispetto e ammirazione. Al Napoli, Buongiorno si è subito imposto come leader della difesa, raccogliendo l’eredità di Kim Min-jae e Koulibaly con prestazioni impeccabili. Da agosto, Buongiorno è diventato uno dei punti fermi della squadra di Antonio Conte. Con il compagno Rrahmani forma una delle coppie difensive più solide della Serie A, contribuendo agli otto clean sheet del Napoli in tredici giornate. Ha giocato 12 partite su 13 dal primo all’ultimo minuto, mancando solo la trasferta di Verona per infortunio.