Napoli, la panchina non incide: Conte punta su Okafor per cambiare marcia

L’allenatore azzurro attende un contributo decisivo dai subentrati, finora poco incisivi

okafor

Il Napoli di Antonio Conte deve fare i conti con un problema evidente: dalla panchina non arrivano gol e soluzioni vincenti. Il recente pareggio contro l’Udinese ha confermato le difficoltà dei cambi nel dare una svolta alle partite. Nonostante l’inserimento in corsa di Raspadori, Simeone e Ngonge, i tre attaccanti non sono riusciti a impensierire la difesa avversaria, lasciando la squadra priva di veri pericoli offensivi.

Un anno fa, a fare la differenza nei minuti finali era spesso David Neres, considerato il “dodicesimo uomo” per eccellenza. Con la partenza di Kvaratskhelia, però, il brasiliano è ora un titolare fisso, lasciando la panchina orfana di un’arma in grado di ribaltare le partite. Finora, solo quattro reti sono arrivate da subentrati: Simeone contro il Bologna, Lukaku contro il Parma, Neres contro il Como e Raspadori con il gol decisivo al Venezia. Numeri troppo bassi per una squadra in lotta al vertice.

Come sottolinea il Corriere dello Sport, per cambiare questa tendenza, Conte spera nel contributo di Noah Okafor, arrivato dal Milan in prestito con diritto di riscatto. L’attaccante svizzero ha dimostrato di saper incidere entrando a gara in corso: la scorsa stagione, con i rossoneri, ha segnato cinque dei suoi sei gol da subentrato, incluso quello all’esordio con il Torino. Contro l’Udinese, però, ha avuto solo pochi minuti a disposizione. Saranno necessari tempo e opportunità per valutarne l’impatto reale.

Oltre a Okafor, anche altri giocatori dovranno fornire un contributo più concreto. Simeone, spesso decisivo nell’anno dello scudetto, ha segnato appena due reti in stagione. Ngonge, che aveva brillato in Coppa Italia contro il Palermo, è apparso spento contro l’Udinese. Infine, Billing e Rafa Marin aspettano ancora il loro momento per entrare nei meccanismi della squadra.

Con la stagione che entra nella fase decisiva, Conte avrà bisogno dell’apporto di tutti. La panchina dovrà diventare una risorsa, non un punto debole, se il Napoli vuole restare competitivo fino alla fine.

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