Il presidente dell’AIA, Antonio Zappi, ha parlato ai microfoni di CRC durante la trasmissione A Pranzo con Chiariello, soffermandosi sull’episodio del tocco di mano di Dumfries in Napoli-Inter e sulle possibili evoluzioni del regolamento arbitrale.
Il caso Dumfries: perché non è rigore
Zappi ha spiegato la decisione di non concedere il rigore per il tocco di mano del difensore nerazzurro, sottolineando che la posizione del braccio non configurava una punibilità: “Quando un braccio, pur essendo staccato dal corpo, è posizionato in modo tale che, in sua assenza, il pallone colpirebbe il corpo, allora non si configura un fallo di mano punibile”.
Secondo il presidente dell’AIA, il calcio non deve perpetuare gli errori del passato solo per cercare uniformità nelle decisioni, ma deve garantire interpretazioni corrette delle regole.
Futuro e innovazioni arbitrali: possibile annuncio delle decisioni in diretta
Tra le novità in discussione, Zappi ha parlato della possibilità di far spiegare agli arbitri le decisioni direttamente al pubblico, come già sperimentato in Inghilterra. “L’announcement potrebbe aumentare la trasparenza, ma potrebbe anche generare ulteriori polemiche. È un processo che richiede tempo”.
Un altro tema caldo riguarda i falli di mano, su cui si è cercato un criterio di punibilità che bilanci oggettività e interpretazione soggettiva. “Forse la cosa migliore, per ora, è non cambiare più le interpretazioni”, ha affermato Zappi, evidenziando la necessità di stabilità normativa.
Violenza sugli arbitri: 160 casi da inizio stagione
Il presidente dell’AIA ha poi espresso preoccupazione per l’aumento degli episodi di violenza nei confronti degli arbitri, con 160 casi registrati da inizio stagione. “Dobbiamo fare di più come sistema. Il calcio di vertice ha la responsabilità di trasmettere messaggi positivi, che possano influenzare anche il calcio dilettantistico e giovanile”.
Infine, Zappi ha annunciato che a marzo si terrà un incontro con la stampa per migliorare la comunicazione sulle dinamiche arbitrali.