Ciro Ferrara torna a parlare del suo Napoli, tra speranze di scudetto, identità italiana e futuro della panchina. Intervenuto ai microfoni di Radio Marte durante la trasmissione Marte Sport Live, l’ex difensore e opinionista ha tracciato un quadro positivo dell’attuale momento azzurro, sottolineando come il progetto di Antonio Conte possa rappresentare una base solida per il futuro del club.
“Cinque convocati del Napoli in Nazionale? Bellissimo”, ha commentato Ferrara in apertura, riferendosi alla recente chiamata azzurra di Luciano Spalletti. «Lo dicevo anche a Manna prima di Venezia-Napoli: non è un caso che le squadre in testa alla classifica abbiano tanti italiani. È un bene per la Nazionale e anche per i club. Gli italiani aiutano gli stranieri a capire il nostro calcio, trasmettono cultura e senso d’appartenenza».
Ferrara ha ricordato i successi del passato, sottolineando il valore dell’identità locale: «Noi vincemmo il primo scudetto con 13 campani. Oggi il Napoli osserva profili come Marianucci e Gatti: una strategia coerente con la costruzione di un’ossatura italiana solida».
Sul campionato in corso, l’ex difensore ha voluto trasmettere fiducia e ottimismo, pur riconoscendo la difficoltà della rincorsa: «Napoli è una città umorale, nel bene e nel male. Ma ora ci sono nove finali da giocare con spensieratezza e determinazione. L’Inter resta favorita, ma non vedo un motivo per cui il Napoli non possa credere nello scudetto. Serve unità e spirito di gruppo, come ho fatto io nei miei vent’anni da calciatore: dare tutto, anche quando rincorri. Se poi l’avversario è più forte, gli si fa i complimenti, ma sapendo di aver dato il massimo».
Parole importanti anche su Antonio Conte, attuale allenatore del Napoli, spesso oggetto di voci di mercato: «Conte ha sposato il progetto Napoli, ha un contratto e secondo me resterà. È un tecnico dal profilo internazionale, è normale che si parli di lui, ma io ho la sensazione che il suo futuro sia ancora in azzurro. Anche se, preciso, non ho parlato con lui direttamente».
Infine, una riflessione su Alessandro Buongiorno, nuovo innesto difensivo che si è subito imposto in squadra: «Ha personalità, si è adattato in fretta ed è un valore aggiunto per il presente e il futuro del Napoli. Non so se sarà capitano, perché c’è Di Lorenzo, ma il suo impatto è stato eccellente sia in campo che nello spogliatoio».
Un Napoli solido, ambizioso e ancorato alla propria identità nazionale: è questa la visione di Ferrara, che invita la piazza a crederci fino alla fine.
