Antonio Careca è tornato a Napoli e ha rilasciato una lunga e affettuosa intervista a Radio Goal su Kiss Kiss Napoli, toccando con ironia e nostalgia temi legati all’attualità del Napoli e ai ricordi della sua epoca d’oro con la maglia azzurra. “Ho girato la città, ho rivisto tanti amici e visitato una scuola calcio. Mi piace stare con i bambini e vedere come si lavora qui”, ha raccontato l’ex attaccante brasiliano.
Domenica sarà allo stadio Diego Armando Maradona per il big match contro il Milan, sfida che definisce “delicata”. Careca ha le idee chiare: “Il Napoli non può sbagliare. Contro il Venezia poteva vincere e invece ha rischiato di perdere. Il Milan arriva da due vittorie, sarà una partita complicata. Io non posso scendere in campo (ride), ma spero che i ragazzi diano il massimo e portino a casa i tre punti”.
Parlando dell’attacco azzurro, Careca ha scherzato su Romelu Lukaku: “È il doppio di me, è bravo, magari non ha più la stessa mobilità, ma sa tenere palla e in nazionale ha segnato tre gol nelle ultime due partite, sta bene”.
Durante la sua permanenza in città, Careca ha incontrato anche vecchi compagni come Bruscolotti: “La nostra squadra era forte in campo ma anche fuori, andavamo spesso a cena insieme. La moglie di Bruscolotti cucinava per tutti”. Poi ha ricordato con affetto Maradona: “Gli bastava un pallone per fare cose spettacolari. Quando si allenava una volta vincevamo 3-0, se si allenava di più, 7-0 (ride). Lo abbiamo perso troppo presto. Mi emozionai tanto quando venne al San Carlo. Faccio un grande in bocca al lupo al figlio, spero stia bene in Spagna”.
L’ex centravanti ha anche raccontato simpatici aneddoti sui suoi ex compagni: “Alemao ha perso tutti i capelli, Ciccio Romano era un regista moderno, intelligente. Con Incocciati abbiamo fatto un paio di gol spettacolari, aveva un mancino eccezionale ma era pigro… infatti oggi gioca a golf! Con Silenzi, che chiamavamo Pinocchio, abbiamo ricordato quanto mettevamo il cuore in campo. Vincemmo poco, ma ci abbiamo sempre messo tutto”. Su Giordano: “Uno degli attaccanti più completi al mondo. Era più grande di me, ma un vero fenomeno”.
Infine, il saluto affettuoso alla città: “Mi piacerebbe tornare a vivere a Napoli, ma ho troppo da fare in Brasile. Ho tre nipoti che giocano a calcio, magari uno lo porto qui”.