Elia Caprile, portiere di proprietà del Napoli, sta vivendo una seconda parte di stagione da protagonista con il Cagliari, dove è approdato a gennaio in prestito con diritto di riscatto. In un’intervista rilasciata al Corriere dello Sport, il giovane estremo difensore ha raccontato la sua decisione di accettare la sfida con la squadra sarda e le sue ambizioni per il futuro.
“Mio padre è napoletano, sono molto legato alla città”, ha esordito Caprile, che ha spiegato il suo legame profondo con Napoli, anche se la sua carriera calcistica non è decollata come sperava con la maglia azzurra. Nonostante le aspettative, il portiere ha avuto solo poche occasioni di gioco sia in campionato che in Coppa Italia, il che lo ha spinto a cercare maggiore visibilità altrove. “Volevo mettermi in gioco. Le cose, però, non sono andate come avrei voluto“, ha ammesso.
La sua avventura in Sardegna è cominciata con un entusiasmo evidente. “Ho deciso di accettare la sfida e ne ho parlato subito con Conte“, ha dichiarato Caprile, riferendosi alla sua decisione di trasferirsi al Cagliari. “Volevo essere protagonista, il ruolo di secondo non fa per me“.
Caprile ha anche parlato delle sue ambizioni a livello nazionale, esprimendo il suo sogno di vestire la maglia della Nazionale Italiana. “Come non potrei?“, ha risposto quando gli è stato chiesto se creda nella possibilità di entrare nel giro azzurro. “È il sogno di qualsiasi calciatore. Direi che la concorrenza è notevole, nel giro azzurro ci sono super portieri, ma il modo per arrivarci è fare bene con il Cagliari. Quindi penso al presente“, ha aggiunto con pragmatismo.
E infine sul futuro: “Non ci penso. Intanto, conquistiamo la salvezza, poi le società si parleranno”.