Il duello scudetto passa anche e soprattutto dai piedi – e dalla potenza – di due centravanti che si conoscono bene: Romelu Lukaku e Lautaro Martinez, un tempo inseparabili alla guida dell’attacco dell’Inter e oggi rivali agguerriti nella corsa al tricolore. Entrambi con 12 gol all’attivo in campionato, sono diventati i simboli rispettivi di Napoli e Inter, pronti a trascinare le proprie squadre nell’ultimo sprint della stagione. Lo riporta l’edizione odierna de Il Mattino.
Da Lu-La a rivali per il titolo
L’epoca della Lu-La è finita. I due attaccanti, insieme a Milano, avevano formato una delle coppie più prolifiche d’Europa: 104 gol in due stagioni, un contributo decisivo per la conquista dello scudetto con Antonio Conte e la finale di Europa League. Ma dopo l’addio di Lukaku ai nerazzurri, i rapporti con Lautaro si sono lentamente raffreddati, e oggi i due si trovano su fronti opposti.
Lukaku, l’uomo delle certezze
L’impatto dell’attaccante belga al Napoli è stato immediato e decisivo: 12 gol, ma anche 10 assist, tra cui gli ultimi due contro l’Empoli, in una delle sue prestazioni più complete. Il dato che colpisce più di tutti, però, è uno: ogni volta che Lukaku ha segnato, il Napoli ha vinto. Una sorta di garanzia che certifica il suo ruolo centrale nel progetto tecnico e tattico azzurro. Il suo rendimento è stato determinante anche nella rimonta in classifica, che ha riportato i partenopei a ridosso dell’Inter. E se il Napoli sogna lo scudetto, è anche per la forma ritrovata del suo numero 90.
Lautaro, leader e trascinatore
Dall’altra parte c’è Lautaro Martinez, capitano dell’Inter e già capocannoniere della passata stagione. L’argentino ha vissuto un’annata da protagonista, sia in campionato che in Europa, con 8 gol in Champions League e un ruolo sempre più centrale nel gioco di Simone Inzaghi. In coppia con Thuram, Lautaro si è calato nei panni del trascinatore tecnico ed emotivo. Meno assist (solo 5), ma più movimenti, più spazi aperti e tanta leadership.
La sua ultima firma è arrivata nei quarti di finale di Champions contro il Bayern Monaco, ma adesso il Toro vuole lasciare il segno anche in campionato, soprattutto per tenere testa al suo vecchio compagno di reparto. La sfida personale con Lukaku lo stimola e lo carica. Sa che ogni gol può fare la differenza, e che il destino dello scudetto potrebbe decidersi proprio attraverso le sue reti.