“Non è un campionato, è un bellissimo romanzo giallo”, commenta Fabio Capello alla Gazzetta dello Sport, sintetizzando l’essenza di una Serie A 2024/25 incerta fino all’ultima pagina. Il testa a testa tra Napoli e Inter tiene col fiato sospeso tifosi e addetti ai lavori. L’ex tecnico di Milan, Roma e Juventus analizza la sfida con lucidità e passione: “A due pagine dalla fine, proviamo ad anticipare le ultime scene”.
Se fosse nei panni di Conte? “Direi alla squadra che il Napoli è ancora davanti e che non c’è motivo di non avere fiducia. Siete forti, è tutto nelle nostre mani. Serve solo grande attenzione”, spiega Capello, sottolineando l’importanza di recuperare energie mentali e di lasciarsi alle spalle il pareggio col Genoa.
E nei panni di Inzaghi? “Le finali sono tre: Lazio, Como e Paris Saint-Germain. L’Inter non ha nulla da perdere in campionato, deve giocare con concentrazione e determinazione. Se il Napoli dovesse frenare ancora…”.
Punti di forza e criticità
Capello mette a confronto le due filosofie:
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Inzaghi ha saputo gestire al meglio il turnover, proteggendo i titolari reduci dai 120 minuti contro il Barça e rilanciando le riserve.
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Conte ha costruito tutto sul gruppo, vero motore della rimonta azzurra.
Ma ci sono anche campanelli d’allarme:
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Per il Napoli, leggerezze difensive sulle palle alte (vedi Genoa) e l’infortunio di Lobotka, fondamentale per gli equilibri.
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Per l’Inter, il rischio calo mentale o fisico, soprattutto in vista della finale di Champions League.
Chi sta meglio fisicamente? “Il Napoli è stanco ma ha avuto lampi di brillantezza. L’Inter non è più fresca come mesi fa, ma l’adrenalina da finale europea può compensare. Sono momenti che danno energie incredibili”, osserva Capello.
Uomini chiave e soluzioni tattiche. “Raspadori è elettrico, può fare la differenza ora che i ritmi si abbassano. Nell’Inter ho visto segnali da Taremi, anche se non mi ha convinto del tutto. Fondamentale sarà la forza del gruppo”.
Fattore Champions e pressione ambientale. “L’Inter potrà gestire meglio la pressione, specie dopo gli ultimi anni. Il Napoli vive sull’onda emotiva: si esalta, ma può anche deprimersi”, afferma Capello, indicando nella gestione psicologica uno dei punti chiave di questo finale.
E il pronostico? “Il Napoli ha sbagliato un colpo, sì, ma sono convinto che non ne sbaglierà più”.