Dieci giorni. È questo il tempo che separa Antonio Conte dal compimento di un’impresa e dalla definizione del suo futuro. Dieci giorni per inseguire lo scudetto numero quattro nella storia del Napoli, ma anche per decidere se proseguire o meno l’avventura in azzurro. Parma e Cagliari sul campo, un possibile spareggio scudetto all’orizzonte e l’incontro atteso con Aurelio De Laurentiis: questo lo scenario che attende Conte, uomo solo al comando di un sogno tricolore. Lo riporta Il Mattino.
Un finale da vivere tutto d’un fiato
Il tecnico pugliese ha la squadra nelle sue mani e il destino nella sua testa. La sfida del Tardini contro il Parma (domenica 18 maggio) è il primo crocevia. Dopo il pari con il Genoa, il margine sull’Inter si è assottigliato a un solo punto. Vincere è obbligatorio. Poi arriverà il Cagliari al Maradona, e infine il summit con De Laurentiis, per decidere il futuro. Tra sogni tricolori e 200 milioni promessi per il mercato, la linea della continuità potrebbe resistere.
Un legame personale oltre il contratto
Conte ha altri due anni di contratto, ma le riflessioni sul prosieguo del progetto sono reali. Tuttavia, i rapporti con la società non sono incrinati. La presenza della moglie Elisabetta accanto a lui, anche durante momenti informali con i De Laurentiis, testimonia una relazione solida, anche personale, al netto di normali incomprensioni.
Il piano anti-Parma e l’attenzione ai dettagli
Nelle ultime ore, Conte ha lavorato in modo maniacale con lo staff tecnico, analizzando a fondo il gioco del Parma di Chivu, squadra letale in contropiede e a caccia di un punto salvezza. Per il Napoli, invece, solo la vittoria conta, a meno che la Lazio di Baroni – ironia della sorte, l’eroe dello scudetto del 1990 – non riesca a fermare l’Inter.
L’allenatore ha chiesto concentrazione totale, anche emotiva, ai suoi uomini. Nella testa di Conte c’è solo il Napoli, come ha dimostrato in ogni gesto, parola e seduta di allenamento.
Serenità, leadership e determinazione
Colpisce la calma che Conte sta trasmettendo alla squadra, nonostante la pressione. La sua consapevolezza è totale: sa di aver portato gli azzurri più in alto di quanto previsto in così poco tempo, e affronta le ultime due tappe con la determinazione di chi sa di essere padrone del proprio destino, dentro e fuori dal campo.
Non è escluso un colpo di scena finale: uno spareggio scudetto, mai visto prima nella storia moderna della Serie A. E in quel caso, sarebbe ancora tutto nelle mani di Conte.