Napoli, 10 reduci da scudetto pronti al bis: da Di Lorenzo a Lobotka, la rivincita dopo 750 giorni

Dal trionfo di Udine al sogno del Maradona: per il Napoli può essere il secondo scudetto in tre stagioni. In campo, dieci protagonisti che sanno cosa serve per vincere.

Sono passati 750 giorni dal 4 maggio 2023, quando il Napoli cucì sul petto il suo terzo scudetto in una notte magica a Udine. Ora, a una sola partita dal traguardo, dieci uomini di quella squadra si ritrovano protagonisti nel tentativo di scrivere una nuova pagina storica. In campo, in panchina e nello spogliatoio, sono loro a trasmettere l’esperienza e la lucidità che può fare la differenza.

Meret, Di Lorenzo, Rrahmani, Olivera, Juan Jesus, Anguissa, Lobotka, Politano, Raspadori e Simeone. Dieci nomi che sanno già tutto sullo scudetto, che hanno vissuto il peso dell’attesa, la pressione del popolo azzurro e la gioia incontenibile dell’ultima volta. Stavolta, però, sarà diverso: la festa potrebbe esplodere a Fuorigrotta, davanti alla propria gente, in un Maradona già esaurito da giorni.

La rivincita dei veterani dopo il buio

Quel Napoli travolgente di Spalletti sembrava inarrivabile. Dominante, irraggiungibile. Poi il buio, con una stagione di transizione chiusa al decimo posto, un intero anno da dimenticare. Eppure, proprio in quella crisi, Conte ha trovato la scintilla per costruire il nuovo sogno. Con lui, il presidente De Laurentiis ha rivoluzionato: nuovi innesti, una guida forte, e la fiducia nei senatori. I fedelissimi sono rimasti, e adesso stanno per raccogliere il frutto della loro resilienza.

Conte e la lezione del passato: «Il decimo posto non va dimenticato»

Lo ha ripetuto in più occasioni Antonio Conte: il punto più basso della scorsa stagione è diventato il punto di partenza per la risalita. Un filo rosso che collega la delusione alla speranza, la caduta alla possibile gloria. Nessuno più dei dieci “superstiti” del 2023 sa quanto pesi questa occasione. Hanno vissuto l’apoteosi e il declino, conoscono la fame del riscatto e sanno cosa serve per vincere.

Lobotka e Anguissa sono tornati padroni del centrocampo, Di Lorenzo e Rrahmani formano l’ossatura di una difesa ritrovata. Meret continua a essere decisivo, Olivera ha preso in mano la fascia sinistra. Davanti, Politano, Raspadori e Simeone hanno alternato reti e sacrificio. E Juan Jesus, pur ai margini, è ancora lì, colonna silenziosa e affidabile.

Un nuovo trionfo che vale quanto quello di Maradona

Vincere significherebbe eguagliare un’epoca che pareva irripetibile: due scudetti in tre stagioni, come ai tempi di Maradona e Ferlaino. E anche per De Laurentiis si tratterebbe di una consacrazione: dal ritorno in Serie C alla doppia impresa tricolore, l’ultimo passo per entrare nella leggenda. Con un vantaggio in più: i partenopei potrebbero chiudere i conti davanti ai propri tifosi, senza aspettare notizie da Como, dove l’Inter è attesa da un avversario spigoloso come il Como di Cesc Fabregas.

Fuorigrotta già pronta alla festa

In città si respira aria di festa: striscioni e tricolori iniziano ad affacciarsi dai balconi, nei quartieri si moltiplicano i murales, le bandiere, i cori. Il Maradona sarà un catino ribollente, e i dieci uomini dello scudetto 2023 sanno cosa vuol dire restare lucidi in mezzo al boato. L’adrenalina è la stessa, ma la modalità è diversa: questa volta bisogna vincere fino all’ultimo minuto. Lo scudetto non è ancora cucito, ma è lì, a un passo, e chi lo ha già vissuto può essere la chiave per renderlo realtà.

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