Una delle particolarità di questa stagione del Napoli sta nel fatto che chi ha giocato, anche pochissimo, sia riuscito spesso a dare un contributo, in alcuni casi quasi decisivo. Simone Scuffet è una delle rappresentazioni più nette di questo concetto: una sola presenza con il Napoli ma molto importante. Lanciato nella mischia a Bologna dopo il forfait influenzale di Meret, salva il risultato sull’1-1 con una bella parata e consente al Napoli di raccogliere un punto che si rivelerà poi fondamentale per la vittoria dello Scudetto. Ancor prima di quell’intervento, una partita solida e ottima anche nel coinvolgimento di costruzione del gioco.
Non erano scontate, quella parata e quella prestazione. Perché Scuffet arrivava da una metà di stagione cagliaritana con qualche alto e molti bassi, in cui aveva addirittura perso il posto in favore di Sherri. Perché di questo ragazzo si è sempre detto che avesse sprecato tante occasioni, che avesse buttato via una carriera, senza rispettare le aspettative risposte nel suo talento. Doveva essere lui il Meret della situazione, invece si è ritrovato a farne la riserva. Ma il tempo è galantuomo e con Scuffet si è fatto perdonare magistralmente, regalando a questo ragazzo il primo trofeo della carriera.
La non permanenza sembra scontata ma il portiere ex Udinese e Como ha messo le sue mani sulla vittoria del titolo. Entro, sono decisivo, esco, ciao. Va benissimo così!
NIKITA CONTINI
Purtroppo su di lui c’è poco da dire: uno Scudetto da terzo portiere, senza presenze. Un contratto in scadenza e un altro addio quasi scontato. Ha realizzato un sogno e gli auguriamo di avere una carriera costante altrove.