Dries Mertens dice basta. A 38 anni, il fantasista belga ha ufficializzato il suo ritiro dal calcio professionistico, chiudendo una carriera iconica che lo ha reso uno dei giocatori più amati di sempre a Napoli. L’ultima volta che indosserà gli scarpini sarà il 5 luglio, allo stadio Tehelne Pole di Bratislava, in occasione della partita d’addio al calcio di Marek Hamsik, l’ex capitano e compagno di tante battaglie in azzurro.
“Ho smesso col calcio e per l’ultima volta metterò le scarpe solo per te“, ha scritto Mertens sui social rivolgendosi all’amico Hamsik. “Perché resti il capitano e l’uomo più forte con cui ho giocato”. Un messaggio che racchiude affetto, stima e un addio emozionante tra due simboli indelebili della storia del Napoli.
Un’eredità azzurra da leggenda
Arrivato nel 2013 dal PSV Eindhoven, Mertens ha trascorso nove stagioni a Napoli, diventando il miglior marcatore di sempre del club con 148 reti. Sotto la guida di tecnici come Sarri, Ancelotti e Spalletti, ha saputo trasformarsi da esterno offensivo a centravanti moderno, incarnando lo spirito e la passione della città partenopea. Con il club ha vinto una Coppa Italia (2020) e una Supercoppa Italiana (2014), lasciando però un segno ben più profondo nei cuori dei tifosi.
In campo Mertens ha incantato con dribbling, gol spettacolari e carisma, fuori è diventato “Ciro”, soprannome affettuoso che lo ha legato per sempre a Napoli. La sua scelta di restare, rifiutando offerte più ricche, ha rafforzato il rapporto con una piazza che lo ha considerato uno di famiglia.
Gli ultimi capitoli tra Turchia e nazionale
Nel 2022 il trasferimento al Galatasaray, dove anche in Turchia ha brillato. In tre stagioni ha vinto altrettanti campionati e una Coppa di Turchia, collezionando anche numeri di rilievo nell’ultima annata: 9 gol e 18 assist in 35 partite. Un bottino che conferma come, anche vicino ai 40 anni, sapesse ancora incidere.
Con la nazionale belga ha totalizzato 109 presenze, partecipando a tre Mondiali e due Europei, e contribuendo all’ascesa della cosiddetta “Golden Generation” dei Diavoli Rossi, al fianco di campioni come De Bruyne, Hazard, Courtois e Lukaku.
Il peso del fisico, la forza del cuore
Alla base della decisione di dire addio ci sono anche problemi fisici sempre più pressanti, dolori e fastidi che hanno reso difficile mantenere gli standard abituali. Ma Mertens ha voluto scegliere il momento del ritiro e farlo con un gesto simbolico: accanto a Hamsik, in una serata che promette di essere carica di emozioni e nostalgia.
Una chiusura perfetta per un uomo che ha saputo trasformare il calcio in un linguaggio d’amore, verso i tifosi, verso Napoli, verso il pallone stesso.