Napoli primo in Europa per sostenibilità finanziaria: De Laurentiis vince la “Champions dei bilanci”

Il club azzurro domina la classifica europea per equilibrio economico: conti in attivo, gestione virtuosa e prospettive solide per il futuro

de laurentiis

Il Napoli è ufficialmente il club più sostenibile d’Europa sul piano economico. A decretarlo è l’autorevole analisi di Off The Pitch, che ha preso in esame 245 società calcistiche del continente nel triennio 2021-2024. Il risultato premia la strategia gestionale di Aurelio De Laurentiis, capace di coniugare equilibrio di bilancio, solidità patrimoniale e successi sportivi, culminati con due scudetti negli ultimi tre anni.

Come sottolinea Quifinanza, dopo anni in cui il Napoli veniva accusato di vincere “solo” sul piano finanziario, la realtà dei numeri si è fatta strada. Il club partenopeo ha scalato otto posizioni in un solo anno, superando anche colossi del calcio europeo e arrivando in vetta grazie a una gestione prudente e lungimirante. Una svolta che segna l’inizio di un nuovo ciclo, sostenuto da ricavi diversificati, controllo dei costi e investimenti strategici.

I numeri della sostenibilità

La classifica si basa su tre indicatori chiave:

  • EBITDA margin (rapporto tra margine operativo lordo e ricavi): 30,6%

  • Return on Assets (rendimento degli asset): 17%

  • Equity Ratio (rapporto tra capitale proprio e totale passivo): 29,1%

Il punteggio ponderato totale è di 26,2, sufficiente per collocare il Napoli al primo posto assoluto tra i club europei. Un traguardo che conferma la bontà di un modello basato su autosufficienza economica, sostenibilità a lungo termine e capacità di generare valore anche al di fuori del rettangolo verde.

Un modello che guarda al futuro

La forza del progetto De Laurentiis risiede anche nella capacità di alimentare più fonti di ricavo: biglietteria, merchandising, introiti UEFA e una gestione moderna dello stadio Diego Armando Maradona, che ha visto un incremento delle entrate grazie a nuove politiche di pricing e ospitalità. A tutto questo si aggiunge un mercato oculato e l’introduzione di tetti salariali interni, con bonus legati ai risultati per incentivare la performance senza pesare eccessivamente sul bilancio.

Non solo conti in ordine, ma anche infrastrutture: il club ha investito in centri sportivi, settore giovanile e tecnologia, posando le basi per una competitività duratura. Nonostante l’ultimo campionato deludente, l’arrivo di Antonio Conte rappresenta un nuovo slancio tecnico, reso possibile proprio dalla stabilità economica raggiunta.

La top ten europea: c’è anche la Fiorentina

Il report evidenzia anche altre sorprese: tra le prime dieci società più sostenibili figurano, oltre al Napoli, anche la Fiorentina, al settimo posto, grazie a una gestione economica rigorosa sotto la guida di Rocco Commisso. Presenti anche giganti come Bayern Monaco e Manchester City, quest’ultimo oggetto di dibattiti per le pratiche contabili, ma con un forte patrimonio netto.

I pilastri della sostenibilità

Il successo del Napoli si basa su cinque principi fondamentali:

  • Ricavi diversificati, oltre biglietti e diritti TV;

  • Controllo della spesa salariale, con un sistema premiante e sostenibile;

  • Investimenti mirati, in impianti e settore giovanile;

  • Solido equilibrio patrimoniale, con reinvestimento degli utili;

  • Trasparenza gestionale, con pubblicazione regolare dei bilanci e dei piani strategici.

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