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L’AVVERSARIO – La Roma di Mourinho: alla ricerca dei fasti antichi

Roma

L’avversario – La Roma di Mourinho: alla ricerca dei fasti antichi

Al di là della partita malamente persa contro il Bodo/Glimt in Conference League, la Roma sarebbe stata per il Napoli un avversario difficile a prescindere. Specialmente dopo il KO – quello sì immeritato e contestato – in casa della Juventus. Una Roma che arriva da due sconfitte di fila è una Roma arrabbiata e feroce come la lupa che fa da simbolo a squadrà e Capitale d’Italia. Con l’avvento di Mourinho sulla panchina  dei giallorossi molti credevano che i problemi si sarebbero risolti in automatico. Invece lo stesso allenatore non perde occasione per ricordare alla società che alcuni giocatori non sono all’altezza. E il processo che dovrebbe portare a un salto di qualità è ancora in divenire. Detto questo, impossibile non temere una Roma pronta a dare l’anima e vogliosa di riscatto davanti a un Olimpico che si prospetta quasi totalmente gremito.

Come gioca la Roma di Mourinho

Rispetto al passato più glorioso, in cui proponeva un gioco praticamente perfetto per il campionato italiano con difesa granitica e ripartenza micidiale, Mourinho ha provato a modernizzare il suo calcio sia in fatto di atteggiamento che di modulo. La sua Roma è una squadra spavalda, che si lancia all’attacco ma concede anche molti spazi per gli avversari. Finora lo Special One ha alternato a turno 4-2-3-1 e 4-3-2-1. Le certezze sono chiare: la difesa resta a 4, il centravanti sarà uno solo. In mezzo poi centrocampisti e trequartisti dovranno risultare fondamentali, in base al momento della partita, per aumentare le chance di vittoria della squadra.

La manovra di Mourinho si dirama soprattutto sugli esterni, con sovrapposizioni costanti dei terzini. Anche la zona centrale viene però molto esplorata grazie agli inserimenti di qualità dei giocatori presenti nella rosa, che spesso provano lo sfondamento palla al piede o con azione corale.

C’è anche da dire che, visto il momento di potenziale crisi esplosiva, Mourinho potrebbe tornare alle vecchie abitudini e “rispettare” il Napoli di Spalletti chiudendosi abilmente in difesa e ripartendo in contropiede. In quel caso, se possibile, per caratteristiche dei giocatori la Roma sarebbe ancora più pericolosa, data anche la necessità di proporre un pressing che vada a recuperare il pallone quanto prima.

Pro

  • Allenatore, nonostante sia in fase calante, comunque tra i top in Europa
  • Giocatori molto tecnici e fantasiosi nella zona tra centrocampo e trequarti
  • Atteggiamento offensivo ma anche capacità di chiudersi bene e ripartire

Contro

  • Squadra forse in un momento mentale non troppo buono
  • I singoli della fase difensiva potrebbero subire la forza dell’attacco del Napoli
  • In caso di arrembaggio si aprirebbero spazi enormi da sfruttare

Il leader

L’investitura era arrivata già dall’estate ma ormai è chiaro che Lorenzo Pellegrini sia il giocatore più rappresentativo di questa Roma. Leader non solo tecnico dopo alcune stagioni vissute tra alti e bassi ma anche ambientale, con la maglia della Roma che rappresenta un amore forte.

La sorpresa

Investire di questo ruolo Tammy Abraham? Solo a metà. Sicuramente parliamo di un giocatore che in Inghilterra era abbastanza conosciuto e si era fatto già notare per alcune cose interessanti. Negli ultimi anni di carriera però non è stato sempre brillantissimo e di certo a Roma contano sulla sua esplosione definitiva. Nel senso più letterale del termine, probabilmente in pochi si aspettavano il rilancio di Rick Karsdorp addirittura da titolare fisso a destra.

La formazione tipo

ROMA (4-2-3-1): Rui Patricio; Kardsorp, Smalling, Mancini, Spinazzola; Veretout, Cristante; Zaniolo, Pellegrini, Mkhitaryan; Abraham. All. Mourinho

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