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L’avversario – L’Inter di Inzaghi, un approccio diverso per una squadra con potenziale ancora inespresso

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L’avversario – L’Inter di Inzaghi, un approccio diverso per una squadra con potenziale ancora inespresso

Per molti Inter-Napoli sarà gara Scudetto per entrambe. Per alcuni invece la sfida avrà importanza soprattutto per gli azzurri. O soltanto per i padroni di casa, “condannati” a vincere per non perdere terreno dalle primissime. Ciò che è certo resta il fatto che si assisterà a una partita tra due delle migliori squadre degli ultimi anni. E che l’Inter di Simone Inzaghi solo all’apparenza è una squadra simile a quella di Antonio Conte. In verità, dall’approdo del tecnico ex Lazio, tante cose sono cambiate e l’impronta del tecnico è nettamente diversa da quella del suo predecessore.

Come gioca l’Inter di Inzaghi

Dopo gli addii di Conte, Hakimi e Lukaku, Simone Inzaghi ha ereditato una squadra certamente forte ma forse non fortissima (in campo italiano) come quella precedente. Nonostante alcuni rinforzi e una rosa paradossalmente più lunga in panchina per qualità e quantità, l’ex allenatore della Lazio si è visto comunque privare di 2 fuoriclasse che avrebbero fatto comodo fortemente. Per questo, Inzaghi ha dovuto costruire anche nuove soluzioni sfoggiate spesso nei momenti di difficoltà o emergenza. Due tra le più riuscite sono sicuramente lo spostamento di Dimarco come terzo centrale difensivo – al di là del suo naturale ruolo di esterno sinistro – e il posizionamento di Perisic in maniera più malleabile, con il croato che è stato schierato come esterno di centrocampo a 5 o come seconda punta, conquistandosi la titolarità a suon di ottime prestazioni.

Il 3-5-2 (in realtà spesso 3-4-2-1 o 3-4-1-2) di Inzaghi ha principi molto diversi rispetto a quello di Conte. Se prima l’Inter stava molto chiusa dietro per sfruttare le ripartenze e lanciare lungo per la boa Lukaku, adesso si parla di una squadra che manifesta un atteggiamento meno speculativo e più offensivo. Spesso infatti è l’Inter a fare la gara, nonostante le caratteristiche tecniche e tattiche degli avversari di turno. Certamente la fase difensiva ora è leggermente peggiorata, con una normale e comprensibile scollatura dei reparti che spesso concede qualche occasione in più. In attacco invece molto sovente esterni a centrocampo e attaccanti stanno persino sulla stessa linea, creando non pochi grattacapi in fase di marcatura.

L’impostazione arriva generalmente da Brozovic o, se marcato a uomo, più indietro da De Vrij. In tal senso, la mancanza dell’olandese potrebbe essere una problematica seria per Inzaghi, non solo se parliamo di compiti puramente difensivi ma anche di genesi dell’azione. Ranocchia – cioè il principale indiziato alla sostituzione dell’ex Lazio – non sembra dare garanzie né di passo né di piede contro Osimhen e gli altri attaccanti azzurri. Di conseguenza, non è difficile immaginare – nonostante la necessità quasi vitale di vincere la gara – che l’Inter possa iniziare la partita più arroccata nella sua metà campo. Per poi magari, in base a quanto dirà il match, prendersi qualche rischio in più. Molta differenza la faranno soprattutto i duelli sugli esterni, con Politano e Insigne che potenzialmente potrebbero saltare l’uomo quasi sistematicamente o creare ottimi varchi al centro.

Qualora proprio il Napoli invece decidesse di esprimersi in ripartenza, le caratteristiche di Osimhen verrebbero certamente esaltate. Decisamente meno, invece, nel caso in cui fosse il Napoli a fare la partita con il palleggio. Il nigeriano infatti sarebbe vittima di una gabbia che potrebbe portarlo al nervosismo. Molto invece potrà essere detto sull’Inter anche dalla scelta del partner di Lautaro Martinez. Con Dzeko ci sarebbe una gara più offensiva e d’appoggio, con Correa sarebbe inevitabile e non più nascosta la necessità di giocare in contropiede.

Pro

  • Squadra ancora forte e con una rosa più lunga rispetto alla scorsa stagione
  • Allenatore che propone un calcio offensivo con giocatori di grande qualità
  • Il fattore campo potrebbe influenzare l’esito dell’incontro

Contro

  • L’assenza di De Vrij, sia difensivamente che in fase di impostazione
  • La squadra non ha più il fuoriclasse che può risolvere la gara quasi da solo
  • La necessità di risultato potrebbe giocare un tiro mancino

Il leader

Ormai è impossibile non considerare, al netto di qualche uscita a vuoto, Nicolò Barella come il nuovo leader dell’Inter. Destinato a diventare anche capitano della squadra a partire dall’anno prossimo, l’italiano è una delle certezze tecniche più grandi a favore di Inzaghi.

La sorpresa

Federico Dimarco si è conquistato un posto nella squadra Campione d’Italia a suon di assist, gol e prestazioni di grande continuità, dimostrando di essere un giocatore moderno e davvero molto utile.

La formazione tipo

INTER (3-5-2): Handanovic; Skriniar, De Vrij, Bastoni; Darmian, Barella, Brozovic, Calhanoglu, Perisic; Lautaro Martinez, Dzeko. All. Simone Inzaghi

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