Napoli, autoironia contro il coro diventato tristemente virale
Il tifo in Serie A da diversi anni, nella maggior parte degli stadi, va ben oltre l’agonismo sportivo tra le due squadre in campo. Sugli spalti si assiste, purtroppo, sempre più spesso a cori, coreografie e scontri che sfociano in violenza sia fisica che verbale. Il Napoli è una delle squadre maggiormente colpita da episodi di discriminazione territoriale, anche in partite nelle quali gli azzurri non sono coinvolti. Tra i cori più sentiti c’è “Vesuvio erutta, tutta Napoli è distrutta“, finita addirittura su Spotify per qualche giorno, eliminata poi dopo le tante segnalazioni.
Gli ultras azzurri sono noti per essere una tifoseria calda, che però si concentra sul sostegno dei propri beniamini piuttosto che sull’attacco agli avversari. I tifosi napoletani, invece di rispondere con la stessa moneta ai cori, ha puntato sull’autoironia, dimostrando tanta superiorità. Da diverse settimane, infatti, il coro sopracitato viene intonato proprio dai napoletani, un modo diverso per combattere questo serio problema sociale. L’idea è quella di far perdere il “gusto” di cantare questi osceni versi a furia di sentirli anche dalle bocche dei diretti interessati.