L’ex attaccante di Empoli, Milan e Napoli ricorda con piacere l’avventura con la maglia azzurra
A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto l’ex attaccante Nicola Pozzi.
Nicola Pozzi sull’esperienza a Napoli
“Ho un ricordo fantastico. L’entusiasmo che si respirava nella città, per la ripartenza dell’avventura sportiva, era incredibile. Ero giovanissimo, ricordo fossimo in sette a Paestum, tra cui Abate e Montervino, e non avevamo nulla, nemmeno le maglie. Si faceva fatica persino a trovare i palloni. Da lì è ricominciata una grande storia, che ha portato al Napoli di questi giorni. Per questo, vedere gli azzurri dove sono ora, passando per stagioni sempre al vertice, credo sia unico ed eccezionale. Un cammino i cui meriti vanno riconosciuti al presidente De Laurentiis, capace di saper condurre un progetto vincente e senza debiti”.
Sui miglioramenti di Osimhen
“È difficile dire dove Osimhen possa migliorare perché è diventato un giocatore completo. Riesce ad andare in profondità, a essere un pericolo costante in area di rigore e sfilarsi sempre dalla marcatura. Inoltre gode di uno strapotere fisico incredibile. Attualmente è un calciatore attualmente immarcabile”.
Su Empoli-Napoli
“Empoli-Napoli è una partita pericolosa per i partenopei. Zanetti è un tecnico tra i migliori ed è molto intelligente. La sua squadra, specchio del proprio allenatore, non rifiuta mai il gioco ed il fraseggio. Credo che vada riconosciuto anche il lavoro straordinario di Spalletti. Luciano è sempre stato un maestro di calcio, il suo passaggio a Empoli ha lasciato traccia. Un allenatore straordinario, che spero riesca a coronare il raggiungimento della vittoria. Il Napoli è una realtà che può dire la sua tanto in Italia quanto in Europa”.
Sulla crescita degli Azzurri
“E’ inoltre opportuno ricordare il lavoro di Spalletti nel miglioramento di tutti i suoi effettivi, su tutti Lobotka, attualmente il centrocampista più completo d’Europa, ma anche Elmas e Di Lorenzo sono giocatori che si stanno confermando ad alti livelli”.
Sul possibile turnover
“Gli staff di oggi hanno la preparazione giusta per analizzare la preparazione dei giocatori, ed il rischio di eventuali infortuni. Sapranno bene, dunque, chi avrà necessita di rifiatare, e quale possa essere la squadra migliore da schierare. In tal senso è importante non snaturare troppo le logiche di una squadra, impegnandosi in rotazioni che non possano influire sul risultato”
