L’attaccante azzurro ha parlato ai microfoni dell’UEFA.
A poche ore dalla gara con la Juventus, Kvicha Kvaratskhelia ha parlato nel corso di uno speciale realizzato dall’UEFA e dedicato ai calciatori in evidenza nel corso dell’attuale Champions League. Il talento del Napoli ha toccato varie tematiche tra cui l’accostamento alla leggenda azzurra Diego Armando Maradona e l’esperienza in Serie A.
Ecco cos’ha detto Kvaratskhelia:
L’ACCOSTAMENTO A MARADONA – “Maradona qui è trattato come un re. All’inizio sembrava impensabile veder accostato il mio nome al suo, pensavo stessi vivendo un sogno. C’è un culto per Maradona, mi ci sto abituando lentamente. Essere accostato ad un calciatore della sua grandezza è meraviglioso. Guardando il passato, era difficile immaginare di poter diventare un calciatore professionista: è molto complicato fare un percorso del genere venendo da una nazione molto piccola. Ma io sono ambizioso, ho sempre creduto nel mio sogno, e questo ha avuto un ruolo importante nella mia carriera.
DINAMO BATUMI – “I due mesi che ho trascorso lì mi hanno ridato quella voglia e quella energia che pensavo di aver perso: i tifosi riempivano lo stadio, venivano a sostenerci, c’era una grande atmosfera”.
NAPOLI E LA SERIE A – “Questa città vive per il calcio, gioco in uno de migliori campionati del mondo. C’è una grande differenza in termini di ritmo e velocità, i calciatori qui sono molto tecnici e sono molto bravi sia nella fase difensiva che in quella offensiva. Credo però di essermi adattato in modo piuttosto rapido”.
PRESSIONE – “Qualche volta sulle mie spalle c’è fin troppo peso, ma posso farcela. Poi quando vado in campo si gioca undici contro undici e tutta la pressione svanisce. Faccio ciò che amo, gioco a calcio”.