Nella conferenza stampa da nuovo C.T. della Nazionale Luciano Spalletti ha ovviamente parlato anche del suo passato recente in quel di Napoli. Spalletti è stato l’allenatore che ha riconsegnato al club azzurro lo Scudetto dopo 33 anni di assenza.
Spalletti si presenta come nuovo C.T. della Nazionale
Ecco le sue parole principali dalla conferenza.
“Napoli è stata un’esperienza bellissima, è stato qualcosa di travolgente, forse più di ciò che uno si possa aspettare. Per me è un ricordo bellissimo. Napoli e i napoletani sono stati la mia felicità, in quei contesti lì tutti diventano più forti perché sentono l’amore, così come capita per esempio anche a Roma o Milano. La clausola e la penale? Niente mi farà retrocedere dall’idea di aver preso la decisione giusta. Ci sono delle cose che dobbiamo mettere a posto, stanno lavorando gli avvocati. Spero si possa arrivare il prima possibile alla soluzione migliore per entrambe le parti.
Il sogno Nazionale per me parte da lontano, precisamente dal 1970, quando mia mamma mi cucì una grande bandiera per festeggiare il 4-3 contro la Germania. Quella bandiera la riporterò in campo e spero di di far rinascere quel sogno in tutte le migliaia di bambini che sono a guardare la Nazionale. Sono stato felicissimo della chiamata ricevuta. Mazzola, Rivera, Lippi, Baggio e tanti altri saranno i nostri spiriti guida, così come Vialli che purtroppo non c’è più e Buffon che sarà fondamentale.
Criteri per le prime scelte? Verratti e Jorginho era impossibile pensare di chiamarli per via del minutaggio, anche Kean e Scamacca per lo stesso motivo. Raspadori? Molto bravo a partecipare al gioco di squadra. Regista? Ne abbiamo tanti, Locatelli lo fa nella Juventus ma lo fa pure Cristante nella Roma, con una fisicità diversa. Forse non sarò il miglior allenatore possibile per la Nazionale, ma sarò il miglior Spalletti possibile”.