Garcia si trova con solo due “certezze” nel ruolo di difensore centrale in attesa di Natan
A Braga sono arrivati i primi cinque minuti per prendere confidenza col Napoli, ma Natan è il futuro. Almeno così spiegò Maurizio Micheli, il capo scouting, che preferì virare una decina di milioni di euro sul brasiliano del Bragantino (dopo le difficoltà incontrate con Kilman, Danso, Sutalo e Mavropanos): ma qui e adesso bisogna fare il Napoli presto e subito, però con quel pizzico di pazienza che Garcia ha invocato.
Bologna è uno spartiacque che deve indirizzare questa fase delicata nella quale ci sono soprattutto una serie di partite in sequenza ad alto rischio acido lattico: ci sarebbe voluto Rrahmani per lanciare Natan, per ora virtualmente accomodato in panchina.
A Braga ha perso il pilastro più solido del settore, che da ieri è ufficialmente indisponibile per almeno due settimane, forse persino per venti giorni. Garcia si ritrova ad affrontare il tour de force con tre centrali: Natan studia il calcio italiano e anche la lingua, memorizza i movimenti, osserva l’atteggiamento della linea, si lascia guidare (ovviamente) da Garcia e anche da Juan Jesus. Lo scrive il Corriere dello Sport.