A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto l’ex direttore sportivo di Juventus e Napoli Franco Ceravolo.
CERAVOLO SU CALZONA. “E’ stato vice di Sarri e Spalletti e conosce le dinamiche e le potenzialità dei calciatori. Il tecnico cerca sempre di curare certi aspetti e premiare il calciatore con la condizione migliore. È quel che permette ad una squadra di compattarsi, come avviene nell’Inter, con una gestione ottimale di una rosa profonda e di qualità. Il Napoli è una grande squadra e anche la gestione è fondamentale per esprimere il suo potenziale”.
SUL VERO NAPOLI. “Il vero Napoli non è quello contro l’Empoli, ma una via di mezzo di quello visto a Reggio Emilia. Sappiamo cosa è accaduto a inizio stagione e recuperare il terreno perso diventa difficile. Nelle reti realizzate si può intravedere un’indicazione tecnica: a Cagliari sono state sprecate diverse occasioni proprio per eccesso di egoismo, mentre con il Sassuolo il tecnico può aver sottolineato l’importanza di giocare per il compagno. Calzona può aver dato una sterzata, oltre che nel gioco, anche nelle dinamiche di spogliatoio”.
SUL MERCATO DI GENNAIO DEL NAPOLI. “Sono acquisti fatti anche in prospettiva. Il club ha dimostrato tante volte di saper arrivare prima sui talenti. Tuttavia, se in campo mancano campioni come Osimhen, anche i nuovi acquisti non possono essere determinanti. È il contesto a consentire una crescita graduale. Il nigeriano è determinante e forse, con il nove azzurro, la storia di Mazzarri sarebbe finita diversamente”.
SUGLI OBIETTIVI DEL NAPOLI. “Il Napoli deve finire in crescendo e fare bene. Scalare le posizioni diventa difficile perché sono tante le squadre che lo precedono. Ma la classifica può essere migliorata e c’è un ritorno di Champions League da giocare. Non va dimenticato che i partenopei possono dare spettacolo dal centrocampo in su. Ritornare ai principi di gioco dello scorso anno, sarebbe un bel vedere”.
FRANCO CERAVOLO SU NAPOLI-JUVENTUS. “Non è una partita come tutte le altre, sarà dura e da tripla come sempre”.
SUI PORTIERI. “Più che Szczesny, per età prenderei Meret, anche se non sarebbe corretto fare dei nomi. Sono due ottimi portieri, con il friulano che deve ancora confermarsi. Il polacco, invece, sono anni che gioca a grandi livelli. Diciamo che c’è l’imbarazzo della scelta. Difensori? Rrahmani non mi è dispiaciuto, Bremer è costato una cifra, ma aveva fatto benissimo al Torino. Anche in questo caso, parliamo di ottimi calciatori”.
SU VLAHOVIC E OSIMHEN. “Li prenderei entrambi, anche se Vlahovic ha attraversato qualche momento di difficoltà. Osimhen è fra i migliori cinque al mondo”.