Senza i punti persi in rimonta il Napoli sarebbe in Champions

Senza i punti persi in rimonta il Napoli sarebbe in Champions. Una tendenza che nella gestione Calzona ha rovinato il percorso

Napoli

La gestione di Calzona al Napoli ha visto una serie di risultati che, seppur non totalmente negativi, hanno lasciato un senso di occasione mancata per il club partenopeo. Analizzando le partite in cui il Napoli ha perso punti preziosi, emerge un chiaro schema: la squadra ha ripetutamente perso il vantaggio, culminando in pareggi che hanno avuto un impatto significativo sulla loro posizione in classifica.

Le rimonte fatali subite dal Napoli

Le partite in questione, tutte avvenute sotto la guida di Calzona, includono pareggi con Cagliari, Torino, Frosinone, Roma e Udinese. In ciascuna di queste occasioni, il Napoli è andato in vantaggio per poi vedersi raggiungere e superare nel punteggio, culminando in un pareggio. Questi risultati sono particolarmente frustranti considerando che, se il Napoli avesse mantenuto il vantaggio in queste cinque partite, avrebbe guadagnato 10 punti in più.

Con questi 10 punti aggiuntivi, il Napoli sarebbe saltato al quinto posto in classifica, guadagnando una posizione che avrebbe garantito l’accesso alla prestigiosa Champions League, un traguardo ambito che porta con sé non solo prestigio ma anche significativi benefici economici. A quanto pare, però, il Napoli probabilmente dovrà accontentarsi dell’Europa League o della Conference League.

Questa sequenza di risultati solleva interrogativi sulla capacità del Napoli di mantenere la concentrazione e di chiudere le partite in cui si trova in vantaggio. La costante incapacità di proteggere il risultato ha evidenziato problemi sia tattici che mentali all’interno della squadra, suggerendo la necessità di un’analisi più approfondita e, forse, di cambiamenti strategici da parte della dirigenza e dello staff tecnico.

Per il Napoli e i suoi tifosi, questi pareggi rappresentano non solo punti persi ma anche un’opportunità mancata di competere al più alto livello europeo. La sfida per il prossimo allenatore del Napoli sarà quindi quella di trasformare questa tendenza in lezioni da cui trarre miglioramenti, in modo da non ripetere gli stessi errori nelle stagioni a venire e poter ambire a risultati più consoni alle aspettative e alle ambizioni del club.

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