Ieri sera Khvicha Kvaratskhelia ha regalato agli spettatori un momento di pura magia calcistica, una di quelle prodezze che ti colpiscono talmente tanto da provocare un misto di sofferenza e meraviglia. Sui social, i tifosi si sono scatenati con slogan come “nessuno tocchi Kvaratskhelia” e “chi critica Kvaratskhelia è in malafede”. Tuttavia, la situazione è più complessa di quanto sembri.
Gol da sogno, prestazione opaca
La punizione perfetta con cui Kvaratskhelia ha trafitto il portiere della Fiorentina Terracciano è stata un capolavoro, un gesto tecnico da incorniciare. Tuttavia, prima di quel momento, la prestazione del georgiano è stata tutt’altro che brillante. Non era riuscito a saltare l’uomo nemmeno una volta e si era fatto ammonire per un fallo di reazione, segno di una certa frustrazione in campo.
Adoriamo tutti Kvaratskhelia e riteniamo che il Napoli debba proteggerlo, tutelarlo e farne il fulcro del proprio progetto tecnico. Tuttavia, non possiamo giudicare un calciatore solo per un colpo di genio. È importante valutare l’intera prestazione, che nel caso di ieri, escluso il gol, non è stata all’altezza delle aspettative.
Il modo migliore per sostenere Kvaratskhelia è riconoscere i suoi limiti attuali. Non dovrebbe insistere nel puntare l’uomo ogni volta, soprattutto quando la serata non è delle migliori. Inoltre, deve imparare a gestire meglio i falli degli avversari e le decisioni arbitrali avverse senza lasciarsi condizionare emotivamente.
Detto questo, Khvicha Kvaratskhelia resta un talento indiscutibile e un faro per il Napoli. La sua capacità di trasformare una partita con un singolo gesto tecnico è innegabile, ma per diventare un campione completo dovrà lavorare su altri aspetti del suo gioco. Il futuro del Napoli può essere luminoso, a patto che Kvaratskhelia continui a crescere e a migliorare in tutte le fasi del gioco.