Dopo più di un mese senza vittorie, finalmente si torna a gioire (e soffrire, maledettamente). In una partita tale da rappresentare un dentro o fuori, il Napoli ha avuto il merito di giocare, di convincere e di vincere proprio quando serviva tornare a farlo.
Conte ripropone il doppio play in un modulo che fa perdere forse qualcosa sulle fasce ma che, grazie alla qualità di palleggio di Lobotka e Gilmour, sta facendo guadagnare al Napoli tanto possesso palla in più e una gestione più accorta della partita. In un primo tempo letteralmente dominato al Napoli è mancato soltanto di chiudere la partita, con un De Gea miracoloso e un po’ di sfortuna. La squadra sembra aver ritrovato una linfa vitale ossigenante e, soprattutto, Conte ha messo qualche pezza alle falle del 3-5-2, dando (per esempio) ordine a McTominay di allargarsi costantemente verso la fascia sinistra per consentire a Spinazzola di poter raddoppiare l’uomo. In fase centrale Lukaku e Raspadori si sono mostrati particolarmente ispirati, soprattutto l’italiano si è rivelato ancora una volta molto a suo agio con i movimenti da seconda punta e molto bravo nella preparazione alla conclusione (nella quale purtroppo difetta, sappiamo non essere un attaccante da doppia cifra). La difesa ha aggredito alta, accettando il 3 vs 2 con Kean e Gudmundsson: rischioso ma corretto, per l’interpretazione che la squadra ha voluto dare alla partita.
Il rischio principale poteva essere quello di non riuscire a reggere il ritmo in costanza, in una giornata di primissimi caldi, contro un avversario esotico e giovane. Un rischio che si è palesato soprattutto tramite il solito approccio poco illuminato di inizio secondo tempo e dopo il bel gol di Gudmunsson. La squadra ha saputo soffrire ma, per la mole di gioco prodotta e di occasioni creata, francamente non avrebbe nemmeno dovuto. Non abbiamo tanti gol nelle gambe ma bisogna anche essere più bravi a concretizzare le tante chance che si palesano, a fronte dei meriti del portiere avversario.
Nessuno si è disunito, contava vincere e la vittoria è arrivata. Peraltro, anche con una prestazione di qualità.
Come lo eravamo prima, siamo sempre artefici del nostro destino. Restare attaccati al treno era fondamentale. Tra una settimana, il Napoli deve provare a mettere la freccia, spostarsi a sinistra ed entrare nella corsia di sorpasso. Sperando che la macchina attualmente avanti alla nostra possa subire un piccolo ma importante guasto al motore.