Come durante un’allucinazione che ti coglie nel deserto quando stai letteralmente morendo di sete, sotto il sole cocente, l’apparizione di Rafa Marin contro l’Empoli ha lasciato un segno a metà tra lo sconforto e l’arrivo messianico. Appena la gara numero 2 in campionato (la 4 stagionale) per colui che doveva diventare il presente e il futuro della difesa del Napoli (e che, invece, sembra già destinato a diventare il passato).
Partecipa con tranquillità agli ultimi minuti, si concede qualche possesso senza fare danni. A quanto pare, visti gli infortuni di Juan Jesus e Buongiorno, lo rivedremo in campo a Monza, da titolare, mesi dopo l’ultima volta. Un’occasione da sfruttare, per l’ex Real Madrid e Alaves.
Ci è molto piaciuto, in ogni caso, l’abbraccio motivazionale che mister Antonio Conte gli ha dato prima di entrare lunedì, dopo le ultime indicazioni. Così come abbiamo apprezzato le parole che gli ha dedicato in conferenza stampa, nel post gara. Ha cercato di farlo sentire importante e speriamo per lo spagnolo che ci sia riuscito.
A prescindere da tutto, il rischio è che questo ragazzo rimanga uno dei tanti punti interrogativi dell’annata. Ma, forse, il destino si può ancora cambiare.