Tra i protagonisti dei 2 Scudetti vinti nelle ultime 3 stagioni, Mathias Olivera probabilmente non soltanto è il più silenzioso di tutti ma anche uno di quelli che è migliorato di più. Si è fatto male di meno, ha giocato non solo da terzino ma anche da centrale e, al netto di un paio di errori (citiamo quello su Isaksen contro la Lazio) ha mostrato una solidità invidiabile.
Olivera è il tipico calciatore operaio che sa fare un po’ di tutto – niente eccezionalmente s’intende – ma con grinta, abnegazione, passione, attenzione tattica. Valorizzato da Conte nelle sue caratteristiche, lo abbiamo visto anche più propositivo nella manovra d’attacco (soprattutto all’interno del campo) rispetto alle altre stagioni, non solo sui calci piazzati ma proprio nella costruzione dell’azione.
Non è il terzino dal piede fatato o tecnico, capace di garantire tanti assist in un’annata. Ma è un calciatore estremamente concreto, abile a sacrificarsi e che sta diventando più bravo anche nelle letture dei momenti delle partite. Uno di quelli di cui magari non ti accorgi tanto in campo ma dei quali noti l’assenza, quando in campo non ci sono.