
Schwoch: “Quando giocavo nel Napoli mi sentivo il più forte del mondo, non capisco chi rifiuta questa piazza. Maradona era il Dio del calcio”
Intervistato nell’ambito di una rubrica di StarSport Casinò, l’ex attaccante del Napoli Stefan Schwoch, ora commentatore per DAZN, ha parlato della sua avventura nel capoluogo partenopeo.
Queste le sue dichiarazioni: “Napoli per me era una sfida, una sfida da un milione e mezzo di abitanti. Quando scendevo in stadio con la maglia del Napoli mi sentivo il giocatore più forte del mondo.
Il primo giorno di Napoli è stato sabato 30 dicembre del 1998. Si fa fatica solo a pronunciarlo il Napoli in Serie B, lo riportammo a casa perché in Serie A deve stare. Pistoiese-Napoli? Uno dei giorni più belli, c’era tanta tensione nei giorni prima e nel giorno della gara, poi ci fu una gioia irrefrenabile con l’invasione di campo. Asta mi diede la palla, io controllai e di punta la misi sul palo lungo. La gente si arrampicò sul pullman, ci aspettava. La polizia ci disse di uscire dal retro ma Novellino disse che dopo un anno di fatica bisognava prendersi le gioie. Mi viene ancora la pelle d’oca.
Non riesco ancora a spiegarmi la gente che rifiuta questa piazza qui. Napoli-Brescia? Vedere tutti i tifosi con il cartello del mio numero in mano mi ha fatto venire la pelle d’oca. Non me l’aspettavo.
Maradona? Il Dio del calcio, non si è mai venduto ed è stato sempre dalla parte dei più deboli. Ci ho giocato un’amichevole contro, presi il coraggio di chiedere una foto e lui la fece volentieri. Chiesi al fotografo di non perderla!
L’ultimo giorno a Napoli fu inaspettato. Fui ceduto al Torino ed ero triste perché avevo legato tantissimo. All’epoca feci fatica a trovarne i motivi ma poi ho compreso la situazione. Appena posso torno sempre qui!”.
Ecco anche il video dell’intervista.
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