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RILEGGI LIVE – Napoli, il ds Meluso si presenta in conferenza stampa a Dimaro

Meluso

Il nuovo direttore sportivo del club azzurro parla per la prima in conferenza stampa

Al via la conferenza stampa di presentazione del nuovo direttore sportivo del Napoli Mauro Meluso dal teatro di Dimaro. Prende per primo la parola Aurelio De Laurentiis: “Il signor Mauro Meluso è nato dallo studio e dalla verifica che abbiamo fatto assieme al capo dello scouting Maurizio Micheli e all’ad Andrea Chiavelli. Ho fatto un rewind molto rapido e ho ricordato la considerazione che avevo per Italiano quando gli feci i complimenti. E chi mi accompagnò nel loro spogliatoio? Proprio Meluso. A lui i miei auguri”.

Parla Meluso: “Le sensazioni sono tutte positive, sono nel club campione d’Italia. Le responsabilità aumentano, ma il calcio è uguale a tutte le latitudini, cambiano i numeri ma non è motivo di paura. Il 13 luglio scorso, tra le 7 e le 7.30 del mattino, il presidente De Laurentiis mi ha chiamato per incontrarmi e io mi sono fiondato a Napoli. Abbiamo parlato molto, il patron ha tirato fuori un fogliettino con la bozza delle condizioni contrattuali e sono serviti solo pochi secondi per trovare l’accordo. Osimhen? Se riusciamo a tenerlo è un’ottima cosa, ma sono appena arrivato e le cose su cui lavorare le vedremo pian piano”.

Kim? Da lunedì inizieremo le nostre riunioni, di sicuro chi c’era prima di me non è rimasto con le mani in mano. Sicuramente Kim è un giocatore che andrà sostituito. In una società così importante non si lavora con una sola persona che decide, ma si lavora insieme e si prendono decisioni di concerto. De Laurentiis lo conoscete, è un decisionista e ha un peso importante. Il presidente mi ha domandato del mio modo di lavorare nell’incontro, quindi il mercato ma anche i rapporti all’interno. Poi certe strategie restano segrete, se dovessero uscire sarebbe negativo”.

“Una squadra che vince con venti punti di vantaggio sulla seconda in Italia è una super-squadra. Evidente che terrei tutto, ma bisogna vedere le dinamiche interne; non cambieremmo una virgola, ma solo dall’interno si vedono certe dinamiche. Ed il Napoli può lavorare per cercare di restare in un ambito importante. Il Napoli al di là dell’ultimo anno già ha avuto una crescita incredibile e deve restare su questi livelli. La telefonata di De Laurentiis? Sono rimasto sbalordito, non me l’aspettavo. Non che non me lo meritassi, consentitemelo, ma non pensavo fosse il momento”.

“Ho esperienza, vado per i 59 anni, faccio questo lavoro da tanti anni perché ho smesso presto per gli infortuni. Per anni sono stato nelle categorie inferiore, ma è stata esperienza: ho sempre tenuto il profilo basso e ho cercato di scalare la montagna per arrivare in A, ci sono arrivato col Lecce e lo Spezia. So di conoscere il calcio in tutti i suoi lati, vi racconto che a 13 anni fui selezionato per giocare nel Napoli. C’era il campo di Soccavo, ma mia madre si oppose, Sormani venne a casa mia per convincere la mia famiglia ma non ci fu verso, era troppo lontano da casa. Poi andai alla Lazio più avanti, ora ritrovo il Napoli che era sulla mia traiettoria”.

“Avremo una riunione col presidente e tutti i dirigenti e gli scout già domani. Parleremo di tutto. Mercato arabo? Dico cose scontate: hanno potenzialità economiche molto superiori alle nostre, non derivanti dai diritti tv ma da risorse proprie. Non si può competere con offerte da 20mln netti a stagione e sballano un po’ il mercato”.

“Cosa mi ha colpito da fuori del progetto Napoli? Il grande calore e la partecipazione dei tifosi. Sono stato in città mesi prima della vittoria dello scudetto e la gente era già in festa. Ti fanno sentire importante, cosa che ovviamente aumenta la responsabilità. Questa società ha in De Laurentiis la sua massima espressione, se negli ultimi dieci anni è stata la squadra a fare più punti in Serie A dopo la Juve vuol dire che ha lavorato molto bene. Lo scudetto è stato solo il coronamento, è un grande carburante per noi”.

“Sul mio metodo di lavoro? In questi mesi sono stato in giro per visionare calciatori da vicino. Chiaro è che se lavori per lo Spezia hai degli obiettivi, se lavori per il Napoli ne hai altri. Ben venga scoprire sempre un giocatore poco conosciuto e che può esplodere. Sull’apertura del mercato all’Est Europa piuttosto che al Sud America? Più che complicato, c’è stata di mezzo anche una legge dello Stato. Sono norme che ci penalizzano”.

Interviene un’ultima volta De Laurentiis: “Bisognerebbe dialogare con voi sul perchè l’Italia è l’unico paese che può avere solo due sudamericani, per la legge Bossi-Fini”.

FINE DELLA CONFERENZA STAMPA

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