Francesco Calzona sta provando. risollevare le sorti del Napoli senza grandi rivoluzioni (vome fatto, ad esempio, da Rudi Garcia), ma tornando alle origini del gioco di Spalletti e cercato di garantire la massima liberà d’azione ai due top player della squadra, Victor Osimhen e Khvicha Kvaratskhelia.
Ecco come Calzona ha cambiato il Napoli
Come riporta la Gazzetta dello Sport, nelle prime fasi di questa nuova esperienza sulla panchina del Napoli, Calzona ha avuto il merito di aver ristabilito la combinazione giusta tra il nigeriano e il georgiano, che sono con 11 e 9 reti sono i principali marcatori della rosa in campionato, la quarta miglior coppia della Serie A. Un piazzamento da Champions League, almeno in questa speciale graduatoria. Le percentuali schiaccianti relative al possesso della palla, contro una formazione di vertice come la Juventus, hanno restituito l’immagine di una squadra che almeno in termini teorici si è ritrovata. La ricerca ossessiva delle distanze si adatta fisiologicamente all’imprevedibilità dei calciatori abili nell’uno contro uno, esaltando questa situazione. L’aspetto che risalta di quest’ultima versione degli azzurri è la capacità di liberare i talenti più capaci da raddoppi e marcature preventive, creando per loro un raggio d’azione in cui più facilmente possano sfruttare i propri punti di forza. Kvaratskhelia e Politano tendono spesso ad accentrarsi, utilizzando la velocità nel cambio di direzione per guadagnare gli istanti fondamentali funzionali alla giocata da eseguire; la capacità di attacco alla profondità di Osimhen obbliga le linee avversarie ad abbassarsi e talvolta anche a collassare su di lui.