Nella giornata di ieri, Aurelio De Laurentiis è stato ascoltato dalla Procura di Roma per circa un’ora e mezza in merito all’affare che ha portato Victor Osimhen dal Lilla al Napoli e per cui è indagato con l’accusa di falso in bilancio (il nigeriano fu pagato tema nell’estate del 2020 per 71 milioni, più i cartellini di Luigi Liguori, Claudio Manzi, Ciro Palmieri e Orestis Karnezis valutati poco più di 20 milioni).
Caso Osimhen: De Laurentiis racconta la sua verità
Come riporta la Gazzetta dello Sport, il presidente del Napoli ha raccontato nel dettaglio le dinamiche di quell’operazione, partendo da come si sia arrivati a certe valutazioni dei giovani e sottolineando che la trattativa fosse puramente sportiva e quindi condotta praticamente per intero dall’allora ds, Cristiano Giuntoli, che ovviamente non è tra gli indagati visto che non aveva potere di firma. Il presidente ha messo anche in evidenza come il club, tra i più solidi come posizione economica, non avesse alcun interesse a creare plusvalenze, né dal punto di vista di bilancio, né da quello sportivo per ottenere ad esempio un’iscrizione al campionato che già aveva in tasca. De Laurentiis è tranquillo, convinto che i pm non possano avere in mano alcun elemento in grado di accertare un illecito e si aspetta l’archiviazione.