Intervenuto a “1 Football Club”, programma radiofonico condotto in onda su 1 Station Radio,l’ex centrocampista Gaetano D’Agostino ha analizzato la situazione in casa Napoli.
Gaetano D’Agostino su Napoli-Frosinone
“Per il Napoli sono tre punti fondamentali considerando quante gare mancano alla fine. Il Napoli deve garantire continuità, sia di prestazione che di risultato. Devo dire che mi è rimasto l’amaro in bocca, è la squadra più forte del campionato dopo l’Inter. Da simpatizzante degli azzurri, spero che le partite che mancano possano concludersi bene, ambendo ad una qualificazione in Europa”.
D’Agostino sul possibile approdo di Pioli al Napoli
“Con Pioli va sempre fatto un discorso progettuale. Il Napoli dovrà ripartire quasi da zero, cercando di capire chi avrà gli stimoli per continuare in azzurro. Tecnici come Conte, invece, possono lasciare il segno da subito, ma prima vanno interpretate le intenzioni del club. Pioli può restare in azzurro più a lungo, mentre Antonio potrebbe vincere ed andare via. Poi potrebbe pure durare un mese, scontrandosi con il presidente…”.
Gaetano D’Agostino su Zielinski
“Zielinski mancherà molto al Napoli. Marotta è abilissimo a fare questi colpi e quello di Piotr lo è. Il polacco aveva trovato grande continuità, ma la gestione di questa vicenda non è stata ottimale. Bastava prolungare l’accordo anche solo di un anno, quantomeno per assicurarsi una plusvalenza”.
Sulle responsabilità del Napoli
“Sono cambiati tre allenatori e ripensiamo all’intervista del presidente, quando disse di aveva capito che non doveva far firmare Garcia durante la presentazione, mentre il tecnico dichiarava di non conoscere il Napoli di Spalletti. L’allenatore è sempre il primo a pagare e ha delle colpe, come tutti”.
Gaetano d’Agostino su Italiano
“Parliamo di un altro tipo di allenatore. Italiano è un tecnico con i suoi principi di gioco, predilige il 4-2-3-1, è abbastanza focoso nella partita e che non si discosta molto dalla filosofia di gioco di Spalletti. Sarebbe un allenatore che potrebbe sposarsi meglio alle logiche del Napoli rispetto a Pioli e Conte. D’altra parte, però, questi ultimi sono tecnici più abituati alla gestione di grandi piazze. Italiano sarebbe una scommessa”.