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L’avversario – La Lazio di Sarri, spettacolo e pazienza per i biancocelesti

Hysaj Lazio

L’avversario – La Lazio di Sarri, spettacolo e pazienza per i biancocelesti

Maurizio Sarri torna a Napoli da avversario per la seconda volta in carriera. Questa volta lo farà come allenatore della Lazio, squadra a cui sta cercando di imprimere il suo marchio ma che, probabilmente, non ha ancora assimilato alla perfezione tutti i concetti di gioco del tecnico ex Chelsea ed Empoli. Una sfida certamente sentita per lui ma anche per il tifo azzurro, che ancora oggi è parecchio polarizzato sulla figura dell’ex Comandante partenopeo.

Come gioca la Lazio di Sarri

Dopo anni con la difesa a 3 targata Inzaghi, Sarri è arrivato nella Roma biancoceleste per cambiare praticamente tutto. Da un gioco offensivo ma con un modulo diverso e un’attitudine tattica maggiormente schiacciata verso il basso, inevitabilmente il baricentro si è alzato tantissimo e per la Lazio si è passati – in termini di adattamento – dal giorno alla notte. Ovviamente adesso i biancocelesti giocano con una difesa a 4 in cui i terzini spingono a turno e uno resta sempre bloccato per garantire copertura ai centrali. In mezzo al campo Sarri sembra aver riproposto il rinnovamento già visto al Napoli con Jorginho che mise in panchina Valdifiori, questa volta con protagonisti un rigenerato Cataldi e Lucas Leiva. La buona scoperta di Basic come incursore conferma una delle certezze del gioco di Sarri, cioè la profondità e gli inserimenti richiesti proprio alle mezzali in fase offensiva. In tal senso, Milinkovic-Savic sta iniziando a beneficiare dei cambiamenti dopo un comprensibile appannamento iniziale.

Chi si sta riprendendo è anche Immobile, dato che nel 4-3-3 di Sarri è lui la punta centrale a cui viene richiesta più partecipazione in fase di manovra. Qualcosa che prima non accadeva, poiché il bomber della Lazio aveva come compito tattico maggiore la ricerca della lunghezza e della profondità. Continua a essere consueto il gioco palleggiato e a due tocchi per l’allenatore toscano anche se, rispetto alla vecchia avventura napoletana, le sue squadre sono via via diventate più lente nel palleggio e anche più “difensive” sotto molti punti di vista. Inutile dire che il Napoli dovrà temere soprattutto la qualità e la capacità degli esterni offensivi della Lazio.

Gli azzurri potrebbe fare male in pressing, specialmente quando la Lazio cercherà di azionare la manovra ripartendo da Reina. Ai biancocelesti infatti manca un vero e proprio regista difensivo e questo potrebbe comportare problematiche nella gestione. Il napoli dovrà essere bravo a schiacciare gli avversari nella loro metà campo e, quando questo non sarà possibile, chiudersi a riccio per poi sfruttare le ripartenze.

Pro

  • Sarri rappresenta sempre un valore aggiunto per il gioco offensivo
  • Dopo un periodo di adattamento i big si stanno ritrovando
  • Sarri conosce bene Spalletti e il Napoli

Contro

  • La fase di adattamento dei calciatori non è ancora completata e questo si vede anche da certi risultati
  • Luis Alberto sembra enormemente penalizzato dal nuovo modulo
  • Così come Sarri conosce Spalletti, anche il tecnico del Napoli spesso ha lottato (e vinto) contro il suo collega.

Il leader

Impossibile non citare Ciro Immobile, il napoletano che ha conquistato Roma ed è da poco diventato il marcatore più importante della squadra biancoceleste.

La sorpresa

Danilo Cataldi aveva fatto intravedere qualcosa di buono già negli scorsi mesi, seppur senza continuità. Ora con Sarri stanno arrivando altre prestazioni convincenti e l’atteggiamento è giusto per aspirare a qualcosa di più.

La formazione tipo

LAZIO (4-3-3): Reina; Lazzari, Luiz Felipe, Acerbi, Hysaj; Milinkovic-Savic, Lucas Leiva, Luis Alberto; Pedro, Immobile, Felipe Anderson. All. Sarri

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