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Dietro l’urlo di Kim c’è la gioia dei tifosi. Non è Koulibaly, ma va bene lo stesso

Napoli, Kim convince tutti: non è Koulibaly, ma va bene lo stesso

La scorsa estate il Napoli ha salutato Kalidou Koulibaly, volato al Chelsea per 40 milioni di euro, provocando tanto malumore nella tifoseria. Il difensore centrale era un altro colosso che lasciava l’azzurro, in una finestra di mercato particolarmente dolorosa per i deboli di cuore. Al suo posto, dopo una lunghissima trattativa, è arrivato Kim Min-Jae, nello sconcerto generale della piazza davanti ad un semi-sconosciuto. Il sudcoreano è arrivato col soprannome di “Moster”, ricoperto di tatuaggi, tutti particolari che facevano pensare ad un elemento molto cattivo ed deciso, alla Pepe, ma così non è stato. Il video del rito di iniziazione nel quale cantava e ballava Gangnam Style ha fatto il giro del mondo, facendo cambiare immediatamente la percezione sulla sua personalità, poi però è sceso in campo. Sul terreno di gioco si trasforma: i suoi occhi felici e l’espressione serena spariscono, lasciando il posto a tanta concentrazione e applicazione.

In questo inizio di stagione ha realizzato anche due gol, mostrando cattiveria anche nell’altra area di rigore. Nelle 8 gare disputate ha affrontato attaccanti con diverse caratteristiche fisiche e tecniche: dai rapidi come Immobile ai grossi e d’esperienza come Giroud, senza mai patire più del dovuto.

Rispetto a Koulibaly, è meno irruento e più attendista, aspetta in posizione per poi intervenire col tempo giusto; è meno veloce, e con meno abilità palla al piede, ma la sua applicazione è tale da colmare queste differenze. Il senegalese è tra i migliori 3 difensori centrali al mondo, sperare che Kim sia come lui sarebbe assurdo, soprattutto per la poca esperienza accumulata nelle competizioni importanti, ma quanto mostrato fin qui risulta un elemento più che meritevole di lodi. In coppia con Rrahmani si intende alla perfezione, sono affiatati nei raddoppi e nelle coperture preventive, complice anche la maturità raggiunta dall’ex Hellas.

Ieri sera, praticamente allo scadere della sfida col Milan, ha compiuto un intervento incredibile sul colpo di testa di Brahim Diaz a colpo sicuro. Kim ha esultato come se avesse fatto il gol vittoria, e praticamente è stato così: un urlo a pieni polmoni e due pugni chiusi, tanta grinta e consapevolezza dell’impresa portata a casa. Davanti a quell’immagine tanti tifosi si sono esaltati e gli hanno dato la definitiva benedizione. Kim non è Koulibaly, ma va bene lo stesso.

 

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