Lo stratega Maurizio Sarri fa male a quello che è stato il “suo” Napoli
Napoli-Lazio è stata la dolce vendetta di un ex innamorato e che a fine match è stato sommerso dai fischi, forse ingenerosi, del popolo partenopeo. Colpo di freno alla corsa scudetto, ma il vantaggio in classifica consente al club azzurro di ammortizzare la sconfitta.
Sarri, volpe che a Napoli conoscono bene, la partita l’ha letta in funzione dell’avversario (e che avversario!) e ha costretto la sua squadra in trenta metri di campo. Ecco la chiave: la densità nella zona centrale.
Il Napoli non è stato fluido, non gli è stato consentito di esserlo. È la Lazio che limita, che chiude le linee, anestetizza la manovra avversaria. Ci riesce, per lunghi tratti. La Lazio a Napoli un po’ si snatura, privilegiando l’attenzione in difesa al possesso palla. Scegliendo per la marcatura stretta sui centrocampisti avversari, provando a togliere aria e metri al motore della squadra di Spalletti. Lo scrive il Corriere della Sera.