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Napoli-Salernitana non sia ingannevole: la strada è giusta, il resto non ancora

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Napoli-Salernitana non sia ingannevole: la strada è giusta, il resto non ancora

Il pesante punteggio di Napoli-Salernitana ha fatto parlare a molti di un Napoli praticamente rinato dalle sue ceneri. Un gennaio che poteva essere nefasto si è chiuso invece con la squadra imbattuta. I giocatori sono quasi totalmente recuperati, il bottino di 10 punti fa ben sperare. Va però anche chiarito un aspetto fondamentale: il 4-1 nel derby è forse figlio di fattori anche (non solo) esterni. E, per questo, non necessariamente rappresenta una certezza per il momento attuale degli azzurri.

Specialmente nel primo tempo – cioè quando la partita, di fatto, si è giocata – il Napoli aveva sì dominato nel palleggio chiudendo anche la frazione in vantaggio ma con una fatica più pesante di quanto lasciasse trasparire la realtà dei fatti. Di fronte a un Belec in stato di grazia – e che ora, purtroppo per lui, probabilmente si ritroverà a fare la panchina per dare spazio a Sepe – il Napoli ha sì concluso molto ma anche in maniera decisamente imprecisa, riducendosi come spesso è capitato a passaggi poco funzionali e, di fatto, trovando le due reti del vantaggio su una mischia e su un penalty. Quando il punteggio era di 1-1, il Napoli aveva tirato 10 volte, di cui 7 in porta, segnando – per l’appunto – solo una rete. E subendo anche una segnatura nell’unica, vera azione vagamente offensiva degli avversari.

Il Napoli non sembrava sceso in campo con atteggiamento spavaldo ma, una volta sbloccata la partita, ha iniziato di fatto a giochicchiare, sperando che per inerzia – e contro una squadra praticamente in emergenza totale – la gara si chiudesse da sé. Il gol di Bonazzoli – peraltro di interessante fattura – ha rovinato i piani e riportato tutti sulla realtà. Sottolineando, peraltro, le solite problematiche. Quali?

  • La squadra, dopo il vantaggio, spesso non riesce a chiudere le gare.
  • Di conseguenza, dimostra una difficoltà atavica come quella del poco cinismo
  • Altra difficoltà che il Napoli si trascina dietro da anni: in molte partite agli avversari basta una sola azione per segnare, magari anche in maniera decisiva. L’abbiamo visto contro l’Empoli e lo Spezia, così come ieri (con esiti, per fortuna, stavolta diversi)

C’è ancora da migliorare

Salvato da un rigore francamente molto generoso e accordato in pieno recupero, nella pratica il Napoli aveva chiuso sull’1-1 il primo tempo contro la squadra ultima in classifica, imbottita di riserve, con giocatori in campo quasi per miracolo (almeno per bocca del suo allenatore), con una prestazione ordinata, offensiva ma anche boriosa e poco concreta, prendendo gol nell’unico tiro altrui. Un biglietto da visito non propriamente incoraggiante.

Va detto anche, però, che il Napoli nel secondo tempo è invece riuscito a fare esattamente ciò che avrebbe dovuto, come big: chiudere la gara subito. Le reti di Rrahmani e di Insigne (con un altro penalty un po’ dubbio) hanno regalato al Napoli un secondo tempo di riposo con il pallone tra i piedi, complice anche l’espulsione di Veseli.

Che il punteggio non inganni, dunque. I tre punti sono arrivati ma forse ci si poteva aspettare qualcosa in più. Qualcosa che, però, potrebbe arrivare.  La strada è giusta, il resto non ancora. Ma intanto il Napoli resta lì, sognando e sperando in qualcosa di più di un piazzamento.

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