De Laurentiis: “Quando presi il Napoli non sapevo nulla di calcio, in Serie C arrivavano sputi e minacce. Il calcio è sbagliato, bisogna svecchiare tutto”

Intervistato in occasione di un convegno per i 130 anni del quotidiano Il Mattino, il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ha parlato del club azzurro e delle condizioni attuali del calcio italiano ed europeo.

Ecco le sue parole più importanti: “I signori che gestiscono il calcio non hanno mai nemmeno frequentato o gestito le squadre. Gravina ci ha provato con il Castel di Sangro e ha fallito, abbiamo visto anche che fine abbiano fatto Blatter e Platini. La UEFA condiziona troppo il calcio in Europa e i nostri politici e ministri combinano solo disastri, anche se adesso la Vezzali ci sta dando una mano. Casini è una persona capace di capire dove intervenire a livello legislativo. La Melandri invece fece una legge che ci ha castrato.

Il calcio inglese è bello e vincente perché hanno fatto fuori gli hooligans da stadio e pub. In Inghilterra se ti alzi in piedi ti buttano fuori dopo 2 mesi di richiami, avete visto cos’accade ancora oggi come a La Spezia. Mafia e camorra si sono arricchite ma dobbiamo liberarcene.

Io di calcio non sapevo nulla, sapevo del Napoli perché mio padre mi portava a vedere le partite. A un bambino il Napoli veniva presentato come un fatto molto rappresentativo ma io non sapevo giocare a calcio. Presi il Napoli senza sapere nulla, mi presi tanti sputi sui campi di Serie C, ci dovevamo chiudere 4-5 ore di fila nello spogliatoio. E io mi dicevo che ero passato da Angelina Jolie a questo.

Perché i ragazzi dagli 8 ai 18 anni stanno abbandonando la visione del calcio? Perché chi comanda è vecchio e non li conosce, chi fa il capo di questo non ha il tempo di frequentare figli o nipoti. Facendo il produttore di cinema per me lo studio è costante. Qui bisogna riuscire a capire che questa partita di calcio è diventata una rottura di palle per i ragazzini. Si parla tanto del calcio femminile che è diventato professionistico ma i soldi dove stanno? C’è tutto un mondo da riverificare, il modo di giocare, di fare cambi. Che li abbiamo fare 30 giocatori se poi non giocano?

Poi mi sento dire che compro la gente sbagliata, che l’allenatore fa figli e figliastri. Ma è sbagliato il modulo del calcio: bisogna cambiare e svecchiare tutto”.