Nove presenze e zero centri in azzurro, troppo Matador davanti a lui: Dumitru riavvolge il nastro e si racconta
Nicolau Dumitru, attaccante oggi al Bnei Sakhnin che nella stagione 2010/11 ha vestito la maglia del Napoli, ha concesso un’intervista a Gianlucadimarzio.com nella quale ha parlato degli azzurri tra presente e passato: “Mi spiace per come sono andate le cose a Napoli. Io ero tra i migliori della mia generazione e non mi è stata mai data un’occasione di dimostrare il mio valore. Credo che nella mia gestione siano stati fatti diversi errori. Mi hanno sempre mandato in prestito e non ho mai avuto la possibilità di trovare continuità. Poi io sicuramente ci ho messo del mio”. “Colpa” anche di quel Matador che ogni domenica faceva impazzire la curva a suon di gol. “Cavani era unico. Siamo arrivati a Napoli insieme. Lui non saltava una partita, aveva una fame che in un calciatore non ho mai più rivisto. Credimi era un animale, eppure fuori dal campo con quella faccia da bravo ragazzo non lo avresti mai detto…”.
Nicolau riavvolge il nastro, racconta e ricorda. “A Napoli il clima era bellissimo, avevamo uno spogliatoio di matti che mettevano la musica a palla in continuazione. In particolare Lavezzi. Poi però in campo, apriti cielo. Tirava fuori giocate che ti lasciavano a bocca aperta, con il pallone faceva quello che voleva. Non lo prendevi mai”. Sorride, si ferma e poi riprende, magari con un pizzico di malinconia. “Quante nottate passate a giocare alla playstation con Hamsik e Santacroce! Su Marek che dire, era fortissimo. Giocava con l’esperienza di un trentenne già quando ne aveva poco più di venti. In campo era di un’intelligenza unica”.