Intervenuto in conferenza stampa alla vigilia del match contro il Milan, il tecnico del Napoli Luciano Spalletti ha parlato delle sfide che attendono il club nelle prossime settimane, tutte decisive per le ambizioni degli azzurri.
L’assenza di Osimhen e le “scuse” a Simeone
Ovviamente Spalletti ha parlato soprattutto dell’assenza di Osimhen: “E’ un’assenza che pesa, inutile giraci attorno. Ma quando è mancato Victor la squadra ha saputo sopperire. La differenza l’hanno fatta giocatori come Simeone, che sa il mestiere. Ha capito che a calcio si gioca con i piedi e con la testa. E’ meno veloce di Osimhen ma è bravissimo nel gioco aereo e in area di rigore, spalle alla porta, sa dialogare con la squadra. Osimhen è mancato anche in Champions e la squadra ha avuto una reazione corretta, in questo gruppo si può sostituire chiunque”. Sempre su Simeone, Spalletti ammette: “Meritava più di quanto gli ho concesso, solo avere davanti uno così forte come Osimhen mi ha costretto a dargli poco tempo”.
L’analisi del Milan
Spalletti poi analizza il Milan come avversario: “E’ una partita da tripla perché il Milan è fortissimo, l’anno scorso ha vinto il campionato. Da qui in avanti ogni risultato vale doppio. Loro hanno rinforzato la rosa e hanno buttato fuori il Tottenham in Champions. Loro giocano corto e poi vanno a fare verticalizzazioni improvvise, anche con il portiere, difendendosi ripartono con 2-3 giocatori in maniera fulminante e fanno un pressing che ti costringe a giocare con tempi ridotti”.
Il tecnico poi spiega di essere curioso “di vedere se questa partita condizionerà le prossime due di Champions, che però possono annullare tutto il passato perché quella competizione ti fa cambiare immediatamente vestito”.
Troppa aria di festa
Infine, Spalletti ha parlato della festa anticipata che sembra già viversi in città, invitando alla calma: “Vedere bandiere che sventolano con lo Scudetto ci riempie di gioia ma è qualcosa di illusorio, stiamo raccontando una storia che non è ancora scritta. Noi non pensiamo di aver già vinto o alla Champions, pensiamo solo al presente”.