Intervenuto in conferenza stampa alla vigilia di Udinese-Napoli, il tecnico partenopeo Luciano Spalletti ha parlato dell’imminente Scudetto e di altri temi che riguardano la squadra.
Le parole di Spalletti in conferenza stampa
“A Udine ho molte persone a cui sono legato perché lì ho vissuto una parte del mio percorso, ci sono stato 5 anni. Fui chiamato quando la squadra era in difficoltà e ci salvammo, mi prese Pierpaolo Marino che è uno degli artefici di questo Napoli, oltre che un totem del calcio. Anche la famiglia Pozzo mi ha dato moltissimo”, ha spiegato Spalletti parlando del suo passato all’Udinese.
Poi, il tema Scudetto: “Come diciamo qui a Napoli, ce lo stiamo trezziando piano piano. Sapevo di avere a che fare sin dall’inizio con un gruppo di purosangue, in poco tempo i ragazzi hanno mostrato carattere e qualità. Questo Scudetto è un evento che esce fuori dagli schemi, ne trarrà vantaggio non solo la squadra ma anche la città. Bisogna però fare quest’ultimo strappo che diventa la cosa più difficile”. Domenica non è andata come molti speravano: “Vedere la gente uscire dispiaciuta dallo stadio ti mortifica, anche perché noi ci nutriamo di quello che la gente ci dà. Era esattamente ciò che mi immaginavo quando sono arrivato, uno stadio pieno di colore azzurro con tutti che festeggiano insieme”.
Il futuro e la stoccata a Sarri
Spalletti ha poi analizzato la gara contro il prossimo avversario:” A volte siamo sempre un po’ timorosi e insicuri nelle scelte, non dobbiamo però mai perdere la nostra convinzione. L’Udinese sa fare tante cose, Sottil ha il mestiere addosso e tante esperienza, già da calciatore era un allenatore. Massimo rispetto per loro ma la paura devono imporcela altrimenti non dobbiamo provarla”.
Il tecnico ha anche parlato del suo futuro: “Ci sono ancora altre cose belle da fare, secondo me ancora più belle del contratto, cioè giocare queste gare fino in fondo. Poi ovviamente bisognerà rimettersi in gioco chiedendomi se sono in condiizioni di poter dare ciò che merita a questo pubblico”. Infine, una stoccata a Sarri: “Se mi cerca il Napoli, io dico di sì per vincere e basta. Dopo Sarri o Ancelotti, non venivo qui di certo per lo stipendio. Sarebbe facile per me rispondere a Sarri che sarebbe bello che si qualificasse il più tardi possibile per la Champions League ma non lo faccio, io non faccio il tifo contro”.