In una lunga intervista rilasciata a The Athletic, il centrocampista del Napoli Zambo Anguissa ha parlato di tantissimi temi in chiave partenopea
La vittoria dello Scudetto
Anguissa ha iniziato ovviamente parlando della vittoria dello Scudetto: “E’ stato incredibile! Quando abbiamo vinto ufficialmente a Udine c’erano talmente tanti tifosi nostri che sembrava giocassimo in casa. La città era semplicemente fantastica. Per loro i giocatori sono come degli dei. Io resto spesso a casa perché in giro ti chiedono foto e video, i tifosi ti danno tanto amore ma a volte non è facile. Per me, peraltro, lo Scudetto è stato il primo trofeo vinto ma ero più felice per loro, stavano aspettando da 33 anni”.
Anguissa ha spiegato come Napoli sia “una città fantastica, con dei tifosi fantastici, è tutto perfetto”.
L’arrivo a Napoli
Il centrocampista ha parlato anche del suo approdo in azzurro: “Volevo andare al Napoli e dimostrare di essere un grande giocatore. Incontrai Spalletti e mi fece giocare subito contro la Juventus, feci una partita fantastica e tutti iniziarono a dire che ero un top player. I gol fatti? Sono migliorato molto anche sotto questo punto di vista, il motivo è stato certamente Spalletti.
Anguissa ha poi parlato dei suoi compagni di squadra con cui ha legato di più, in particolare del rapporto con Kvaratskhelia: “Prima di Lazio-Napoli parlammo a lungo e gli dissi che lui era per la Georgia quelllo che Lewandowski era per la Polonia, che non doveva avere paura di esperimersi e di giocare a calcio. Lui continua a lavorare, scherzare, vuole vincere e dare sempre il massimo. Giocatori del genere sono difficili da trovare.
Anche con Osimhen Anguissa ha legato molto: “All’inizio della stagione mi disse che potevamo vincere lo Scudetto, di fidarmi di lui. Alla fine è successo”.
Il passaggio da Spalletti a Garcia
Infine, Anguissa ha parlato di Spalletti e Garcia, rispettivamente il vecchio e il nuovo tecnico del Napoli: “Spalletti mi piace come uomo prima che come allenatore. A volte grida molto ma si preoccupava sempre di come stessi. Fa dei discorsi motivazionali che ho visto fare raramente, ti fa venire i brividi. Mi aveva detto che se avessi segnato al meno 5 gol mi avrebbe fatto un regalo. Per me contava più la squadra ma alla fine mi ha regalato comunque un orologio! Garcia? Il suo arrivo dimostra che il Napoli è una grande squadra, ambiamo alla riconquista dello Scudetto e ad andare più avanti possibile in Champions League”.