In una lunga intervista, l’ex attaccante di Bologna e Napoli ripercorre anche la sua storia in azzurro
Intervistato da Il Mattino, l’ex attaccante del Napoli Beppe Savoldi non dimentica la sua avventura con la maglia azzurra. Ecco alcuni temi toccati.
SUL VALORE E L’ARABIA. “Non fatemi pensare a quanto sarebbero i 2 miliardi di lire di allora paragonati a oggi. Ma in Arabia non sarei mai andato”.
SU NAPOLI. “Quando sono arrivato a Napoli ero all’hotel Paradiso. Dalla terrazza vedevo un sogno, non un deserto, ma ognuno ha le sue priorità. Poi sono andato a Parco Ruffo e da lì dominavo tutto il golfo di Napoli, cosa vuoi di più?”.
SUI RIMPIANTI. “Forse qualcuno, ma non andai al Napoli per soldi. I procuratori on c’erano trattavi con i presidenti per 5 milioni in più. Volevo giocare in un calcio che conta, volevo un confronto con quelli più forti”.
PRIMA DI NAPOLI. “Mi chiamarono Juventus e Roma, ma non ci fu asta economica. Giocavano sui valori morali come le vittorie o la città. La Juve mi offriva la metà della Roma, ma c’erano i premi che erano ricchi. Di Napoli mi piaceva l’archeologia e quella fu una scelta rivelatasi occasione irripetibile per scoprire cose meravigliose”.