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Garcia: “Non vediamo l’ora di cominciare. Noi i favoriti per lo Scudetto? Vi dico la mia”

Rudi Garcia
Rudi Garcia

La conferenza stampa di Rudi Garcia alla vigilia di Frosinone-Napoli

Alle ore 12:30 prende il via la conferenza stampa di mister Rudi Garcia. Ecco le sue parole:

Un commento sulle sue sensazioni all’inizio della stagione e un aggiornamento sulle condizioni di Kvaratskhelia
Non vediamo l’ora. Ci manca la vera competizione, e domani a Frosinone inizierà la vera competizione. Avremo di fronte un avversario tosto, reduce da un grande campionato in Serie B. C’è tanta voglia da parte loro, ma a livello di voglia dobbiamo essere almeno alla pari con loro. Kvaratskhelia ha giocato settanta minuti ma avverte un fastidio, non lo rischieremo alla prima di campionato. Lo rivedremo lunedì in allenamento.

Come va il processo di uscita dalla comfort zone della squadra?
Prima di tutto la comfort zone si è creata dopo la conquista dello Scudetto. Spero in una voglia crescente di contimnuare a fare tutto quello che hanno fatto fin qui, già a partire da domani.

Sta per arrivare Veiga, cosa si aspetta dal mercato del Napoli?
Posso parlare solo dei miei calciatori, per il mercato chiedete al nostro Direttore Sportivo Mauro Meluso.

Siete i favoriti per vincere lo Scudetto?
Siamo tra i favoriti, ma ci sono tante squadre che si sono rinforzate molto. Puntiamo in alto, e la squadra che giocava molto è tutta qui ad eccezione di Kim. Posso contare sui calciatori dello scorso anno, con alcune agigunte in termini di freschezza. Per me i calciatori partono tutti dalla stessa linea. Abbiamo 5 cambi a partita, e intendo usare questi cambi per il bene della squadra.

Qualche giocatore l’ha sorpresa?
Oltre a giocatori di talento ho conosciuto uomini di qualità. Pensano collettivamente. È un gruppo facile da gestire, che ama lavorare. Devono essere aperti a nuovi orizzonti, e vedo che ascoltano e sono curiosi su tutti i piani. Sono contento, anche se tra partenze mancate e arrivi tardivi non è stata la miglior preparazione della mia carriera.

Vedremo già a partire da domani le novità introdotte da lei?
Spero che vedremo già le prime risposte, soprattutto in termini di atteggiamento in campo.

Come ritrova la Serie A dopo tanti anni?
Si gioca un calcio più offensivo, e quando ero alla Roma in tanti giocavano a tre o a cinque: questo non è cambiato molto in Italia.

In Francia dicono che  Marsiglia sia simile a Napoli. C’è una certa pressione?
“La pressione è la stessa per me o se fosse rimasto il vecchio allenatore. La sfida è difficile, ma ripeto: ho anche vissuto la stessa cosa a Lille, vincendo dopo oltre 50 anni, con la doppietta con la Coppa di Francia e sono rimasto. Ho vissuto una sfida del genere, poi sulle tifoserie sono entrambe mediterranee e c’è questo calore che può essere il 12esimo uomo. Ovviamente sono similitudini, ma quando vinci è più bello godersi la tifoseria”.

I nuovi arrivati sono pronti e sullo stesso piano dei compagni o hanno bisogno di più tempo?
“Cajuste giocava in Francia, un paese europeo, ma non parla la lingua e neanche Natan, per cui è ancora più difficile perché arriva dal Brasile, i campionati in Sudamerica sono differenti. Lasciamogli un po’ di tempo per adattarsi, capire cosa mi aspetto da loro, imparando anche dai compagni. Sono contento però di loro, del loro impegno, hanno solo bisogno di un po’ di tempo. Conto su di loro, possono iniziare o pure uscire dalla panchina, ma sono pronti”.

Garcia cosa chiede a Garcia?
“Come sempre darò il meglio di me, ma sono sereno, concentrato, per dare ai ragazzi delle chiavi per vincere le partite. Sono motivato, non dico come mai prima, ma come sempre. Ora iniziamo, arriva la vera sfida”.

Senza Kvara chi immagina a Frosinone? Elmas o Raspadori?
“C’è anche Lozano secondo me, la sua miglior stagione è al Psv a sinistra, anche se ha fatto bene qui a destra, ma può essere lui, Elmas, Raspa, sto provando alcuni giocatori che sono polivalenti, ed è una qualità, non è un difetto. Lo dico perché alcuni soffrono non avendo un posto fisso, ma possono aiutarti tanto. Può esserci Raspa a sinistra o mezzala, l’unica cosa sicura è che Raspa inizierà la gara”.

Le due punte solo a gara iniziata o dall’inizio?
“Entrambe, ovviamente quando si tratta di fare dei gol possiamo farli anche con una sola, tutte le squadre che giocano con una punta fanno comunque tanti gol. A volte può essere interessante, se hai Osimhen e Simeone, per dare ancora più difficoltà alla difesa avversaria e più giocatori in area. Dobbiamo migliorare nell’avere più elementi davanti alla porta e aiutare Victor”.

La difesa molto alta resterà la filosofia principale?
“Sì, sicuramente, poi ho parlato di squadra camaleonte perché a volte ti servono cose diverse. Durante la preparazione i giocatori erano stanchi, contava più la mente per la posizione, si aspettava di più come blocco, qualche ripartenza perché ci sono giocatori veloci, ben venga se qualcuno ci prende alto così possiamo usare la velocità dei nostri per colpire. Ma la filosofia resta quella di sempre”.

 

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