Sono stati giorni molto strani per Walter Mazzarri. Il tecnico toscano ha fatto ritorno a Napoli con l’obiettivo di risolveva le sorti della squadra azzurra, ma ha potuto lavorare solo con una parte della rosa vista l’assenza di molti elementi impegnati con le rispettive nazionali. A questo punto il lavoro è diventato più psicologico che tattico.
Napoli, la cura Mazzarri parte da due principi
Come sottolinea la Gazzetta dello Sport, Mazzarri sa che un periodo così ristretto, è utopia immaginare di trasmettere filosofia e principi di gioco e così è partito da una serie di concetti, un mantra da introiettare e riproporre. Si è rivolto alla testa dei suoi uomini, motivandoli. Il cambiamento deve essere foriero di positività, per liberarsi dalle scorie recenti e ritrovare quell’impulso ancestrale di divertimento che è stato smarrito. Convincersi di essere forti è un altro aspetto imprescindibile. D’altronde, il napoli è primo per possesso palla e conclusioni tentate in Serie A, nonostante tutto. Una buona base di partenza per chi deve tradurre le novità nella maniera meno traumatica. Il solco è stato tracciato male dal suo predecessore, a lui il compito di rimettersi sulla strada maestra. Il messaggio dei vari colloqui è stato chiaro: il genio non sarà imbrigliato, le indicazioni saranno ridotte ma andranno seguite, specialmente per quanto riguarda la fase di non possesso.