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Il vero problema del Napoli è l’attacco, non la difesa: i dati che lo dimostrano

Il vero problema del Napoli è l'attacco, non la difesa: i dati che lo dimostrano e che condannano la mancanza di concretezza

Napoli

Nell’analisi delle performance della squadra di calcio del Napoli, un aspetto sorprendente emerge con chiarezza: contrariamente a quanto si potrebbe pensare, il punto debole della squadra non risiede nella difesa, ma piuttosto nell’attacco. Questo dato, a prima vista inatteso, trova conferma in diverse statistiche. Tra queste, spicca il fatto che il Napoli è la squadra che ha effettuato più tocchi del pallone nella metà campo avversaria nell’ambito della Serie A. Questo dato non è trascurabile: parliamo di ben 6259 tocchi del pallone, un numero che testimonia un predominio offensivo costante e significativo nel contesto del campionato italiano.

I veri problemi del Napoli sono offensivi

Per contestualizzare ulteriormente questa informazione, è utile mettere in rilievo il confronto con altre squadre di spicco. Prendiamo ad esempio l’Inter, che attualmente è al vertice del campionato. Questa squadra, pur essendo in una posizione di leadership davvero netta e avendo dominato la stagione sin dal suo principio, registra “solo” 5642 tocchi nella metà campo avversaria, 617 in meno rispetto al Napoli. Questa differenza non è trascurabile e sottolinea il potenziale offensivo non pienamente sfruttato dalla squadra napoletana.

Tuttavia, il problema fondamentale che il Napoli si trova ad affrontare questa stagione non è tanto la mancanza di opportunità o di presenza offensiva, quanto piuttosto la difficoltà nell’effettiva concretizzazione del gioco offensivo prodotto. Un ulteriore dato sostiene questa tesi: il Napoli è la seconda squadra per numero di tiri totali nell’intero campionato, con 639 tentativi, appena 10 in meno dell’Inter. Ciò dimostra che non mancano le occasioni o gli sforzi per mirare alla porta avversaria, ma ciò che sembra mancare è la precisione o l’efficacia finale nel trasformare queste opportunità in gol.

In conclusione, questi dati portano a riflettere su come, nonostante una presenza offensiva dominante e la creazione di numerose opportunità di gioco, il Napoli stia affrontando un paradosso: una consistente attività offensiva che non si traduce in un equivalente numero di gol. Questo aspetto rappresenta una sfida cruciale per la squadra, che deve trovare il modo di ottimizzare l’efficacia del suo attacco per sfruttare appieno il suo potenziale e tradurre la sua superiorità in termini di gioco in risultati concreti sul campo. Ovviamente le assenze – a turno – di Osimhen e Kvaratskhelia non hanno di certo aiutato la compagine a mantenersi su livelli di eccellenza. Ma, fin dall’inizio, è evidente che sia mancato qualcosa nella maniera in cui venivano costruite le azioni da gol.

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