Il 27 gennaio del 1903 nasceva un calciatore dal cognome sicuramente peculiare. Parliamo di Biagio Zoccola, che dal 1927 al 1931 ha vestito la maglia del Napoli, intervallando la sua esperienza partenopea con una stagione a Bari nel 1928/1929. Questo giocatore, scomparso nel 1972, è noto per un evento molto particolare e significativo. Zoccola infatti è stato il primo giocatore nella storia della Serie A a girone unico a mettere a segno un autogol.
La storia di Zoccola e del primo autogol della Serie A
Il momento epico si è verificato il 6 ottobre 1929, nella prima giornata del campionato di Serie A, quando il giovane talento fece il suo debutto in massima serie indossando la maglia del Napoli nella partita contro la Juventus. Il punteggio finale di quella partita fu 3-2 a favore della Juventus.
All’epoca, la Serie A era appena stata costituita e la partita tra Juventus e Napoli catturò l’attenzione di tutti gli appassionati di calcio in Italia. Il giocatore in questione, il cui nome è rimasto impresso nella storia, diventò il primo a realizzare un’autorete in questo nuovo campionato a girone unico. Questo particolare avvenimento avvenne al 10′ minuto di gioco, quando, in un momento di frenesia per cercare di difendere la propria porta, il giocatore respinse involontariamente la palla nella propria rete con il ginocchio dopo un tiro dalla media distanza di Cevenini III.
Il resoconto di quella partita scritto da Vittorio Pozzo su La Stampa elogiò l’intera squadra partenopea, sottolineando che dopo quella partita nessuno avrebbe più potuto sottovalutare il Napoli. In effetti, la squadra campana si classificò alla fine della stagione al 5º posto in Serie A, dimostrando di essere una forza da non sottovalutare nel panorama calcistico italiano.
Quel momento di sfortuna nella sua carriera non ha oscurato la sua abilità e il suo impegno. Piuttosto è diventato una parte fondamentale della storia del calcio italiano, ricordando a tutti che anche i migliori giocatori possono avere momenti difficili e che la Serie A è sempre stata un terreno di gioco competitivo e imprevedibile.