A 72 ore dal ritorno in campo degli azzurri, contro il Torino di Juric, per continuare a inseguire il sogno Champions, abbiamo intervistato il nostro collega, sponda granata, Emanuele Pastorella, che ci ha presentato il prossimo avversario del Napoli.
Gol, schemi di gioco, convinzione e compattezza ritrovati, questo nuovo Napoli mette paura al Torino?
“Sicuramente non sarà lo stesso Napoli che i granata travolsero nella prima gara del 2024, con quel 3-0 che sembra lontano anni luce.
Calzona è stato bravissimo a restituire certezze e fiducia in gruppo che stava precipitando con Garcia prima e Mazzarri poi, ora può davvero puntare a ritornare tra le grandi.
I campioni d’Italia stanno tornando ad essere temibili, in più ci sarà un Toro che ha perso la coppia di centrocampisti titolare: Ricci e Ilic, infatti, saranno out”.
Che partita ti aspetti?
“Credo che il Napoli terrà in mano il pallino del gioco dettando i ritmi, mentre i granata ci proveranno in ripartenza.
E poi, com’è nello stile di gioco del Toro, ci saranno i soliti duelli a tutto campo che determineranno l’intera gara.
I partenopei vorranno sicuramente dare altra continuità ai buoni risultati delle ultime settimane, ma per Buongiorno e compagni è quasi un’ultima spiaggia per l’Europa”.
Quanto pesa l’assenza di Ilic nello scacchiere di Juric?
“Diciamo che a centrocampo il tecnico ha avuto sempre ampia scelta, il serbo ha viaggiato tanto di alti e bassi in questa stagione e anche lo stesso lo ha bacchettato pochi giorni prima dell’infortunio.
‘Mi aspettavo crescesse più in fretta, ma ha qualità’ il concetto in sintesi espresso da Juric sul classe 2001.
Il problema è che al Toro gli infortuni capitano sempre a catena nella stessa zona di campo: si erano appena ritrovati i difensori Buongiorno e Rodriguez (con Schuurs sempre out), ora non ci sarà Ricci e Ilic ne avrà per un mese abbondante”.
Dalla vittoria contro il Lecce sono arrivate due sconfitte e un pareggio, che cosa è successo ai granata?
“Diciamo che è cambiato il calendario, con il Toro che ha avuto Lazio, Roma e Fiorentina una dietro l’altra e adesso ci sarà ancora il Napoli.
Queste partite hanno detto che i granata hanno le potenzialità per giocarsi gli scontri diretti per l’Europa, ma per un motivo o per l’altro hanno raccolto un punto solo: con le romane per gli errori dei singoli, con i viola c’è stato lo zampino dell’arbitro oltre alle solite occasioni divorate sotto porta.
Juric prova ad aggrapparsi ai numeri, a questo Toro manca solo il gol, che però nel calcio non è un dettaglio da poco”.
Duvan Zapata ritornerà al Maradona da avversario, è pronosticabile un gol dell’ex o sarà una partita molto difficile per lui?
“Sta segnando a raffica in questi primi mesi di 2024, anche contro la Fiorentina era andato a bersaglio poi gli è stato annullato al Var.
Ha realizzato cinque reti nelle ultime sette partite, si vede che anche dal punto di vista della condizione è un altro giocatore rispetto a un avvio complicato.
Zapata è temibile per tutte le difese, ovviamente anche per quella del Napoli”.
La coppia Kvara-Osimhen è tornata a brillare, sono loro i principali indiziati per la difesa?
“L’anno scorso sono stati decisivi nella corsa scudetto, ora stanno ritrovando quella brillantezza ed è inevitabile che siano gli osservati speciali.
Anche i due azzurri, però, sanno che di fronte avranno due marcatori che spesso li hanno messi in difficoltà: Djidji e Buongiorno si preparano a un’altra battaglia.
La fase difensiva è il vero punto di forza del Toro, con appena 25 gol subiti e ben 13 clean-sheet”.
Il sogno Europa è definitivamente sfumato?
“Diciamo che ogni giornata che passa diventa più complicato da realizzare, se non altro perché partite e punti diminuiscono mentre le distanze aumentano, seppur di poco.
Il Toro deve provare a superare indenne la trasferta di Napoli e poi non sbagliare più nulla con le “piccole” da qui alla fine del campionato.
In più, i granata sperano sempre che la concorrenza continui a viaggiare a singhiozzo: se la squadra di Juric ha vinto soltanto una gara nelle ultime sei e può ancora sperare, è evidente che le altre non stanno tenendo un ritmo così sostenuto”.
